Sabato 18 giugno 2022 ritorna la rappresentazione storica della Passione di Cristo. Nasce a Roma nel Rinascimento e va in scena a Sordevolo, Comune delle Prealpi Biellesi, in Piemonte, ogni 5 anni dal 1815
Da oltre 200 anni gli abitanti di Sordevolo in provincia di Biella, Piemonte, ridente paesino ricco di spiritualità e cultura lungo il sentiero dei monti sacri, tra il santuario di Oropa e Graglia, mettono in scena uno spettacolo teatrale corale popolare unico nel suo genere in Italia e nel mondo creati da attori della comunità di Sordevolo classificati “dilettanti”.
Il comitato organizzatore della Passione di Sordevolo guidato dal presidente Stefano Rubin Pedrazzo, dal regista Celestino Fogliano e dal sindaco Alberto Monticone, ha presentato alla stampa nazionale e internazionale alcune immagini salienti e i complicati meccanismi operativi delle ventinove scene che compongono lo spettacolo.
“Assistito alle prove di alcune scene, è stato possibile vedere la forza espressivo-emotiva diffusa da interpreti “altamente professionali. Stiamo procedendo a grandi passi verso l’appuntamento del prossimo 18 giugno, quando la Passione di Sordevolo tornerà in scena dopo la celebrazione del bicentenario avvenuta nel 2015” ha affermato il Presidente Pedrazzo. Torna dunque uno spettacolo che questo anno punta al tutto esaurito, con circa 35 spettacoli in programma da giugno a settembre che attirano decine di migliaia di spettatori in un anfiteatro di 4mila metri quadrati. Nel 2015 hanno partecipato all’evento circa 31.000 spettatori provenienti da Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Polonia, USA, Ecuador, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Sud Africa e altri Paesi.
L’intervento del regista Celestino Fogliano
La “Passione” nasce duecento anni fa, ma le sue origini sono ben più remote. Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, la Compagnia della Confraternita del Gonfalone recitò un testo della Passione nel Colosseo di Roma. La prima edizione a stampa fu pubblicata a Roma nel 1500-1501. Il testo è del fiorentino Giuliano Dati e, nel corso dei secoli, è arrivato a Sordevolo grazie al legame degli Ambrosetti, importanti tessitori locali, con la curia pontificia o grazie alla Confraternita di Santa Lucia di Verdobbio, piccola frazione di Sordevolo, affiliato alla Confraternita del Gonfalone da Roma. Il manoscritto è stato ritrovato nel mazzo XII dell’Arciconfraternita del Gonfalone, ora conservato nell’Archivio Segreto Vaticano.
La scenografia, realizzata interamente con i mezzi e le competenze introdotte dai cittadini di Sordevolo, ricostruisce un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 dC: il palazzo di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il Cenacolo, il Monte Calvario.
I ventinove atti che compongono lo spettacolo si svolgono davanti all’anfiteatro da 2400 posti costruito appositamente quindici anni fa. Nello stesso anfiteatro si sono esibiti anche artisti del calibro di Ennio Morricone.
Il sindaco Monticone ha evidenziato la passione dei suoi cittadini dedicata alla “Passione di Cristo”. “Oltre 700 membri della comunità di Sordevolo su circa 1.300 abitanti si dedicano volontariamente, a tempo pieno, al successo di questa storica iniziativa”. 400 attori (42 parti parlate e 360 comparse) di età compresa tra i 5 e gli 80 anni. Dietro le quinte collaborano 300 persone: gli instancabili artigiani di costumi, attrezzature e arredi vari. La complessa macchina organizzativa mette in scena circa 35 repliche, da giugno a settembre: 29 scene per più di 2 ore di recitazione per replica su oltre 4.000 metri quadrati di anfiteatro. Il valore economico dell’organizzazione stima 800.000 euro senza contare il valore del volontariato di oltre 80.000 ore lavorative, che genera circa 1 milione di euro per l’economia di Sordevolo, territorio ricco di spiritualità e cultura.
Sordevolo e il suo territorio
Scoprire la Conca Verde della Valle dell’Elvo situata nelle Prealpi del Biellese occidentale è un’esperienza piacevole e rilassante. I suoi splendidi panorami e la purezza dell’aria, i ruscelli di montagna che culminano in spettacolari cascate di pura acqua sorgiva, riempiono lo spirito e il corpo così come le passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Qui è possibile soggiornare nei centri storici dei borghi più caratteristici della valle: Graglia, Sordevolo e Muzzano, grazie alle strutture dei rifugi diffusi in Valle Elvo fornite dai conventi: La Trappa a 1000 m., edificio risalente al 1750 edificato dai frati trappisti cacciati da Napoleone dalla Francia, Nostro Santuario di Graglia, maestoso complesso architettonico, oppure il villaggio alpino di Bagneri con gli arpeggi Salvine e luoghi ricchi di interesse tra cui il Mandala Tibetan Study Center.
In passato, zona di villeggiatura privilegiata di personalità italiane di spicco tra cui gli scrittori Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Benedetto Croce, membro del senato del regno d’Italia, e molti altri protagonisti del ‘900, aspira a tornarvi, anche grazie a la Passione, al centro dei grandi itinerari turistici nazionali.Tra i tanti edifici storici spicca il Santuario di Oropa dedicato alla Madonna Nera immerso in un anfiteatro naturale di montagne a ridosso della città di Biella. Nel Museo del Santuario, le sale del tesoro espongono i gioielli che ornavano la statua della Madonna Nera di Oropa in occasione del Centenario dell’Incoronazione ripetuto dal 1620: centinaia di corone, pendenti e collane in oro e pietre preziose di inestimabile valore testimoniano i secoli di devozione popolare: dal ceto umile a quello più abbiente, compresi principi e re della tarda dinastia italiana. Il dono più prezioso viene fatto nel 1700 da Madame Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, madre del re Vittorio Amedeo II, decorato con quasi 800 pietre preziose. Nella zona che fiancheggia il santuario si trovano varie cappelle del sacro monte datate 1664-1684. All’interno si trovano affreschi e statue in terracotta policroma, ognuna delle quali raffigura diversi temi religiosi.
La gastronomia della Valle dell’Elvo
I numerosi conventi della valle e il santuario di Oropa propongono un’ottima ospitalità e i loro ampi ristoranti offrono le specialità tipiche della tradizione culinaria biellese, eccone alcune: la “polenta concia”, “la fonduta” “el ris a cagnun” (pensata per esaltare la qualità del formaggio locale), la “bagna cauda”, (a base di acciughe, retaggio di antichi scambi con la vicina Liguria ), “Palpiton” (torta di pane e cioccolato), “frità rugnosa” (frittata con salame), la rinomata “Toma della Valle Elvo” e i tipici formaggi freschi “sancarlin” e “tumin elettrico”, non ultimi i rinomati vini di origine piemontese.
Sordevolo, la passione dei suoi abitanti per la Passione di Cristo. Un viaggio all’insegna della cultura, dello sport, della salute e del benessere!
info: https://www.passionedisordevolo.com/