Dal 24 giugno all’8 ottobre la Fabbrica del Vapore di Milano ospiterà “Cina – La nuova frontiera dell’Arte”. Un viaggio, attraverso 250 opere, nella storia dell’arte cinese, con un grande focus sul contemporaneo e molti spunti di riflessione sulle relazioni interculturali.
La mostra, sostenuta da Milano-Cultura e prodotta da Navigare Srl in co-produzione con Diffusione Cultura e Fabbrica del Vapore, mette in luce l’evoluzione artistica millenaria della Cina e il ruolo di primissimo piano che gli artisti cinesi stanno conquistando sui mercati e tra i collezionisti di tutto il mondo, assurgendo a nuovo fenomeno da quotazioni record e ancora tutto da indagare.
“Questa è una mostra che insiste sulle relazioni internazionali, tra comunità, tra culture dal mondo -ha affermato Tommaso Sacchi assessore alla Cultura del Comune di Milano-. Abbiamo una digressione ampia sull’arte contemporanea cinese che è un mondo molto diversificato e stratificato, e composto da vari spunti e riflessioni e con una capacità scultorea e pittorica, oltre che multimediale. Non è casuale che avvenga alla Fabbrica del Vapore, che si trova nel quartiere Chinatown di Milano che ha una comunità con radici molto profonde e fa parte della vita culturale nella nostra città e la alimenta di contenuti”.
La mostra presenta circa 250 opere di oltre 150 artisti, tra dipinti, calligrafie, sculture, manifesti, fotografie, filmati e video, di cui la maggior parte realizzate dal 1970 ad oggi. Un’importante testimonianza culturale dell’evoluzione dell’arte cinese come ha evidenziato Mario Boselli, Presidente di Italy China Council Foundation: “La Cina in pochi decenni, meno di 50 anni, ha subito un processo di grandi trasformazioni. La mostra è estremamente interessante perché è testimonianza di questo processo. L’arte è un terreno neutro, in cui non devono esserci contrapposizioni, e avere un momento di condivisione e armonia che aumenta la possibilità di conoscere una cultura millenaria, e sono convinto che la comprensione sia fondamentale. Se vogliamo far nascere nuove iniziative dobbiamo incontrare gli altri e il mondo dell’arte svolge questa funzione anche attraverso questa mostra”.
L’esposizione, distribuita in cinque sezioni, racconta la millenaria storia artistica della Repubblica Popolare Democratica Cinese, così suddivise: La Cina dell’ultimo imperatore, riferita al tempo dell’imperatore Pu Yi; Mao e la rivoluzione culturale, per la seconda metà del Novecento; La calligrafia, dedicata alla antica arte inserita dall’Unesco nel Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità, La pittura ad inchiostro e, infine, La nuova pittura, sezione particolarmente ampia e variegata, con opere realizzate soprattutto da artisti attivi dalla seconda metà del Novecento e con diverse tecniche, tra cui la pittura ad olio, che in Cina ha una tradizione relativamente recente, essendo stata introdotta da appena 100 anni.
Tra i nomi di spicco della nuova generazione di artisti ormai di fama mondiale e presenti in mostra, si segnalano: Cai Wanlin, Luo Zhi Yi, Xing Junqin e Song Yongping, già celebrato al Paul Getty Museum oltre che al Moma di New York; Xu De Qi, con opere inedite pensate appositamente per l’esposizione milanese e che propongono una lettura personale della cancellazione della pittura da parte dell’arte contemporanea. Si evidenziano, in questo gruppo, anche due artiste donne: Zhang Hong Mei, definita “Sonia Delaunay cinese”, una delle personalità più interessanti a livello internazionale e tra le protagoniste di questo nuovo corso dell’arte cinese, già presentata al Centre Pompidou parigino e al Barbican di Londra, e Xiao Lu, tra le protagoniste del cambiamento degli anni Ottanta, recentemente ospitata dal Museo Guggenheim di New York.
Per maggiori informazioni, visitare il sito www.navigaresrl.com.