Ventisette imponenti statue dell’artista polacco esposte in tre luoghi magici della Sicilia: il Parco Archeologico Neapolis di Siracusa, il Parco dell’Etna e il Castello Maniace a Ortigia
Igor Mitoraj, grande scultore e artista polacco deceduto nel 2014, torna a vivere in una grande mostra che celebra le sue gigantesche opere d’arte. Dallo scorso 26 marzo e fino al 31 ottobre 2025, ventisette delle sue monumentali statue daranno vita alla più grande esposizione a cielo aperto mai realizzata con le sue opere: “Mitoraj – Lo Sguardo – Humanitas – Phisis”.
La mostra è stata allestita in alcuni dei luoghi più straordinari e suggestivi della Sicilia: il Parco Archeologico di Neapolis, a Siracusa, dove sono state posizionate 25 statue; sulle pendici dell’Etna, dove ad una quota di 1700 metri è stata collocata l’opera bronzea del “Teseo Screpolato”; e nello spazio antistante al Castello Maniace ad Ortigia, dove è stata posta la scultura alata “Ikaria” che si affaccia sul Mar Mediterraneo.
La mostra è stata promossa dal Parco Archeologico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai, prodotta dall’Atelier Mitoraj, in collaborazione con Mediatica e Tate, e patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Parco dell’Etna, il Demanio forestale, il Comune di Ragalna e quello di Siracusa. L’esposizione è stata curata da Luca Pizzi, Direttore artistico dell’Atelier Mitoraj, coadiuvato da Paolo Patanè, Responsabile della produzione esecutiva, e dal Direttore culturale e creativo Roberto Grossi. In questa esposizione lo stile espressivo di Mitoraj e la sua poetica, ricca di surrealismo e simbolismo, si manifestano in assoluta armonia e continuità con i modelli della tradizione classica e romana e in un dialogo fecondo con la natura. Le opere esposte, infatti, realizzate fra il 1993 e il 2014, in bronzo, ghisa, travertino e resina, si integrano magicamente con i luoghi che le accolgono generando suggestioni profonde e stimolando conoscenze e partecipazione.
Il tema “Lo Sguardo”, secondo i curatori, trae fondamento dall’espressività delle opere e nel messaggio artistico e culturale di Mitoraj, ed esprime la visione universale di quella dimensione circolare dell’esistenza umana che ci induce ad una riflessione interiore rispetto alla società, Humanitas, nella quale viviamo e al nostro rapporto con la natura che ci circonda, Phisis, e ai suoi elementi primordiali: fuoco, acqua, terra, aria.
“Con questa mostra abbiamo costruito un viaggio dove gli sguardi si uniscono tra di loro – ha spiegato il curatore Luca Pizzi -partendo dalla scultura installata sull’Etna che guarda verso l’Ikaria pronta a spiccare il volo, fino alla Neapolis: un itinerario di sguardi che vuole segnare il passaggio dal guardare al vedere, un percorso di consapevolezza che si affida alla Natura, alla Bellezza e al Mistero. I tanti Ikaro e le tante Ikarie sono simbolo di un’umanità smarrita che cerca risposte, che difende la sua dignità e fugge dalle tante prigioni della contemporaneità. Lo sguardo è quello metafisico delle opere, accecate, bendate, senza occhi ma capaci di leggere, comprendere ed accogliere anche i lontani e gli invisibili.”
Questa grande esposizione e lo stupore che genera, è la dirompente contemporaneità di opere d’arte, come quelle meravigliose di Mitoraj, concludono i curatori, supera il concetto della bellezza puramente estetica dell’arte e dei monumenti e, come in una grande rappresentazione drammaturgica, pone all’uomo contemporaneo interrogativi sul suo destino nel mondo e nella storia.
La realizzazione della mostra ha richiesto un grande sforzo dal punto di vista organizzativo, tecnico e scientifico per il trasporto, l’istallazione e l’allestimento di opere di così grandi dimensioni. Gli organizzatori prevedono un afflusso record di due milioni di visitatori che potranno ammirare le opere esposte e fruire anche di una regia di luci e di diffusione di suoni e musica appositamente creata che renderanno ancora più intensa la partecipazione culturale ed emotiva alla mostra.
Info: https://www.igormitoraj.com/it