Le vie della lana: un documentario racconta la civiltà della transumanza

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La Taverna di San Paolo Civitate, i Tratturi di San Severo a Serracapriola, la devozione per San Michele Arcangelo e tante suggestivi luoghi legati alla transumanza nel documentario realizzato in Molise e in Abruzzo da Kairostudio

La pandetta di San Paolo Civitate

Le Via della Lana“, documentario del regista Daniele Di Domenico destinato al mercato televisivo nazionale e internazionale, in fase di realizzazione, a firma di Kairostudio, è un viaggio di oltre 240 chilometri, da Foggia a L’Aquila, lungo il Tratturo Magno ed altri regi tratturi, le vie d’erba che i pastori hanno utilizzato per secoli, assieme a milioni di pecore, dai pascoli estivi sugli altopiani dell’Appennino in Molise e in Abruzzo a quelli invernali della più mite Puglia, per raccontare in modo unitario e completo la civiltà della transumanza, dichiarata dal 2019 Patrimonio Culturale Immateriale dell’umanità Unesco.

La tappa che segue il Tratturo Magno inizia dalla Taverna di San Paolo di Civitate. Raffaella Corvino, responsabile comunale del sistema museale e archeologico, racconta: La taverna, oltre che porta di accesso al Tavoliere, dove si pagava la fida, era anche un luogo di ristoro e sosta dei transumanti. Importante testimonianza è rappresentata dalla  Pandetta, sulla facciata a destra del portone di ingresso, con incise le varie tariffe per l’attraversamento del fiume Fortore”.

A corroborare l’ipotesi che il Tratturo Magno ricalchi i percorsi della transumanza ben più antichi, i tanti e preziosi reperti conservati nel Museo archeologico di Civitate. L’intero comprensorio – prosegue Corvino – è interessato ora da progetti di valorizzazione del Tratturo Magno, a cura della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio Bat-Foggia, e della Regione Puglia, incentrati anche sulla mobilità dolce, in un percorso che dalla Taverna arriva fino alle porte di San Severo”.

San Paolo Civitate

Poco più a nord si trova Serracapriola, con la sua doganella di Passo San Giacomo, dove il Tratturo Magno si ricongiunge al tratturo Centurelle – Montesecco nell’omonimo colle, varcato il fiume Saccione, e dove era situata la prima postazione per la “conta delle pecore”  prima di proseguire verso San Paolo di Civitate.

La trama narrativa, seguendo l’invisibile filo bianco della devozione religiosa, presente su tutto il Tratturo Magno, ci conduce poi a Monte Sant’Angelo, nella “Celeste Basilica”, il meraviglioso santuario di San Michele Arcangelo, dove ad accoglierci è questa volta Immacolata Aulisa, docente presso il dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università di Bari. L’Arcangelo Michele è un santo potente: nelle Sacre Scritture, infatti, viene descritto come il principe delle milizie celesti, come l’angelo che va in aiuto del popolo d’Israele prima e di tutti i cristiani poi. E’ dunque il difensore di tutti coloro che lungo il cammino, sia spirituale che fisico, hanno bisogno di protezione”.

Monte Sant’Angelo

Il viaggio, a piedi e in camper, del documentario, proseguirà in Molise e poi in Abruzzo, per concludersi a L’Aquila e sugli altopiani del Gran Sasso. Alla ricerca di quello che è ancora vivo e presente della civiltà millenaria della pastorizia, delle tracce di una storia comune, sedimentata nelle tradizioni, nelle economie locali, nei dialetti, nella devozione religiosa, nella gastronomia e nella musica, con l’obiettivo di far conoscere ad un ampio pubblico un percorso che mantiene una grande valenza culturale e ha un enorme potenziale di valorizzazione turistica.

Il documentario è finanziato dall’Unione EuropeaNext Generation EU – PNRR Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi e si fregia del sostegno della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, della Camera di Commercio Chieti Pescara e del Comune di Cugnoli, nonchè della sponsorizzazione della Cantina Marramiero di Rosciano, in provincia di Pescara. 

Info:  www.kairostudio.it

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