Un gioiello di design e cucina gourmet che brilla sull’Alpe di Siusi

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All’ombra dell’imponente campanile che domina Castelrotto, uno dei Borghi più belli d’Italia sull’Alpe di Siusi, di fronte all’antica fontana situata nella piazza di municipio, c’è l’Hotel Lamm, 4 stelle S.

Riaperto dopo una radicale ristrutturazione, oggi è un gioiello di architettura e design. Perfettamente integrato nel contesto del borgo, grazie a una serie di interventi intelligenti come il grande parcheggio completamente interrato, è il punto di partenza per le tante attività outdoor: dallo sci in inverno ai meravigliosi trekking estivi d’estate.

Nonostante il restyling, l’hotel racchiude tra le sue mura la sua storia che inizia nel 1668 come dimora adibita e taverna per i viandanti. Davanti all’ingresso c’era l’insegna in ferro battuto dell’agnello, simbolo della locanda.  Negli anni ’60 diventa albergo. La svolta decisiva  nel 2016 con l’acquisto dell’intero stabile da parte della società della Cabinovia Alpe di Siusi, dando il via all’ intervento architettonico, affidato agli architetti  Lukas Tammerle e Paul Senoner, che tiene conto della tradizione nelle atmosfere ma che interpreta anche l’evoluzione dei tempi. La parte esterna è duplice: facciata intonacata sull’affaccio della piazza, mentre il legno è protagonista sulla vallata con vista mozzafiato sulle  Dolomiti. Entrati nella hall ci si rende conto di come il design sia il tratto essenziale dell’intera struttura.

La direttrice Verena Gabrieli, motivata e professionale, ha visto crescere il Lamm, contribuendo in modo essenziale a dargli forma: “Tutto si è sviluppato – spiega con un pizzico di orgoglio – attorno ad un’idea che all’inizio non sapevamo come si sarebbe evoluta. La nostra visione, sia per l’hotel sia per la Lampl Stube, è stata capita ed apprezzata. Dalle continue richieste dei nostri ospiti siamo sulla strada giusta.” Le stanze, suite incluse, sono 55. Funzionali e confortevoli, il calore del legno di rovere sui pavimenti e le terrazze che si affacciano sulla meraviglia delle montagne, sono rinfrescate e riscaldate attraverso un sistema di bio-condizionamento, ecologico e sostenibile.

La SPA ad un passo dal cielo

Vero scrigno del Lamm è l’area wellness,  particolare e unica nel suo genere, perchè da quassù sembra quasi di toccare l’imponente campanile del paese. Tra il quarto e il quinto piano si sviluppa infatti una spa dotata di tutte le attrezzature possibili con una stupenda piscina a cielo aperto, fruibile sia in estate sia in inverno grazie alle sue grandi vetrate richiudibili. Nelle ampie e luminose sale comuni, in perfetto stile Lamm, al primo piano c’è il ristorante classico per la prima colazione e cena. Spiccano i dipinti della serie Tracks di Petra Polli, ottenuti da fotografie che l’artista scatta mentre cammina nel bosco e traduce in disegni con china nera su fondo bianco. E ancora, le sculture in legno del gardenese Giuani da Manguc, “Le figlie del vento” e le foto di Karin Schmuck. Suggestiva la parete in cera d’api naturale, realizzata sul posto, attraverso un processo di fusione, dietro il bancone del bar, omaggio alla natura che rilascia nell’ambiente la sua delicata, caratteristica fragranza.

 Lampl Stube gourmet

Dentro questo scrigno di bellezza c’è il ristorante gourmet Lampl Stube dello chef Marc Oberhofer che propone un’interessante contemporary mountain cousine. Luogo intino, elegante, raffinato con una decina di coperti, è meta dei  food lover desiderosi di scoprire le proposte di Marc, nelle quali coniuga tecnica acquisita alla scuola di chef stellati come Armin Mairhofer e creatività.

«La mia storia è simile a quella di tanti giovani dell’Alto Adige cresciuti nell’attività dell’ospitalità – spiega Marc –. Oltre al maso di famiglia, i miei genitori sono proprietari dell’ hotel Ritterhof di Siusi. Ho imparato da mio padre a cucinare. Poi ho fatto varie esperienze sempre in Alto Adige, ed ora eccomi qua». Un pallino, quello di Marc che, stando alle richieste di prenotazioni, è un successo in crescendo. Questo “sfizio”, lo porta il giovedì, venerdì, sabato sera ad accontentare, rigorosamente su prenotazione, una decina di fortunati buongustai che desiderano deliziarsi con i suoi piatti. La qualità è garantita dai prodotti accuratamente selezionati .

«Gli ingredienti – spiega lo chef – provengono da fornitori che conosco e di fiducia. Per esempio la carne: acquistiamo tutto l’animale perché non ne sprechiamo nulla, come si dice “from nose to tail. Lo stesso per i latticini, il latte, erbe, spezie, e soprattutto le verdure di una qualità rara e nella quale il sapore fa la differenza. Anche le uova vengono da galline particolari».

I piatti esprimono naturalezza e spontaneità. Parola d’ordine: gusto, ovvero quella piacevolezza al palato che si percepisce in ogni boccone al di là della composizione del piatto. Per questo la cucina di Marc è ogni giorno una sorpresa perché anche se i piatti sono gli stessi basta una variante di un prodotto perché i gusti (sempre perfetti) creino sensazioni nuove. Come l’insalatina fatta con gli ortaggi del maso Aspinger, Marc ne utilizza ben 27, ai quali si aggiungono un rösti di patate, i capperi di fiori di sambuco e quelli di dente di leone: viene condita con una ‘nebbia’ di ginepro e accompagnata da una bevanda a base di aceto di mele con sciroppo di achillea. O le tre zuppe, servite tutte insieme in altrettanti pentolini. Sono un must di Marc: cambiano a ogni menu. Squisiti ed intensi i tortelli di farina di grano arso, ripieni di formaggio di malga su ragù di capriolo e albicocche fermentate: a terminare, una schiuma al Sylvaner. Nella tradizione  locale il  goulasch con polenta, preparato con guancia di vitello su crema di peperoni, schiuma di crauti acidi e saltati, gel agli agrumi e acciuga; il tutto con un’altra piccola insalata. Solo per citare alcuni piatti.  

Nella Lampl Stube l’ospite sceglie 4 portate ma alla fine ne gusta 9: aperitivo, saluto della cucina, le 4 portate chiave, pre dessert, dessert e praline, un pasto completo al quale possiamo anche legare vini ad hoc per ogni portata, scelti e consigliati dal maitre e sommelier Gianluca Rovai, fiorentino ma da tempo legato all’Alpe, che propone abbinamenti piacevoli e stimolanti. Vini di nicchia che arrivano da piccole cantine dell’Alto Adige.  Nel capitolo delle cose esclusive c’è anche il caffè. «Per terminare la cena, – aggiunge lo chef Marc – serviamo il caffè Artista prodotto da Peter e Stefan Schreyögg a Fiè allo Sciliar e che non si trova facilmente per la esigua produzione, una rara prelibatezza».

L’Hotel Lamm è una meta irrinunciabile per gli amanti del buon vivere. Dal design, all’arte al buon cibo: rifugio ideale per staccare dallo stress e ritrovare se stessi.  

Info: info@lamm-hotel.it