Piccole Antille, in crociera nelle sei perle dei Caraibi

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Con la Costa Fortuna una splendida crociera vi porta alla scoperta di Guadalupa, Martinica, Barbados, Dominica, Tobago e Grenada

Sono considerate le sei perle delle Piccole Antille. L’arcipelago del mare dei Caraibi, che si estende dalla costa venezuelana, passando per Tobago-Trinidad, Barbados, Grenada, Dominica, Martinica fino alla Guadalupa, è un Eden di spiagge bianche bagnate da un mare azzurro-smeraldo con foreste pluviali solcate da cascate ed intervallate da laghi sulfurei. A ricordare la presenza di vulcani la cui storia eruttiva è ben radicata nelle popolazioni locali. Un paradiso per gli occhi, meta gettonata dei turistici che scelgono una crociera Costa per ritagliarsi una piccola fuga dal grigiore dell’inverno. Ogni isola è un mondo da scoprire, una diversa dall’altra, che trasmettono emozioni sempre nuove. Natura allo stato puro, ma anche un crogiolo di razze, civiltà e culture che, nel tempo, si sono unite creando una popolazione fiera, orgogliosa del proprio passato di cui non dimentica i lugubri anni della schiavitù. Sbarcando nelle isole colpiscono la vivacità di colori, di suoni delle musiche Reggae e l’ospitalità degli abitanti. Gente semplice, mai invadente, che accoglie con il sorriso e gesti spontanei. Lo si percepisce visitando i vivaci e colorati mercati ricchi di frutta esotica, ortaggi e pesce. E alla sera tutti, sul ponte della nave, con gli occhi al cielo e guardare le stelle che, in questa parte dell’emisfero, sembra di poter toccare con mano.

Guadalupa, l’isola farfalla

L’isola di Guadalupa a forma di farfalla vista dall’alto è un arcipelago con due ali: Grande Terre e Basse Terre, collegate da un istmo centrale con due ponti. Si sbarca a Pointe-à-Pitre, la capitale del dipartimento francese d’oltremare. Dal porto una breve camminata porta alla Cattedrale dedicata ai santi Pietro e Paolo con le arcate interne in ferro per resistere ai terremoti e agli uragani. Imponente è la struttura che ospita il Memorial Acte, museo della storia della schiavitù, ricavato da un vecchio zuccherificio. E’ un avveniristico complesso a forma di scatola sormontato da una rete attorcigliata. La visita al museo è istruttiva e lascia sgomenti. Un percorso con guida assistita aiuta a capire i perché evidenziando le complicità politiche e religiose dell’indegno mercato.

Martinica, il giardino botanico

A meno di mezz’ora del capoluogo dell’isola di Martinica (pure possedimento francese d’oltremare), Fort-de-France si trova Balata famosa per il giardino botanico all’interno della foresta pluviale con oltre 3000 specie di piante e fiori tropicali osservabili anche attraverso percorsi in parte sospesi. E lungo questa via s’incontra il Sacre Coeur di Balata, una replica in miniatura della basilica di Montmartre a Parigi. Dalle pendici del Pitons du Carbet si ammira una splendida vista della baia di Fort- de- France fino a Pointe du Bout. Tra le chiese della capitale vale la pena visitare la cattedrale di San Luigi costruita dall’architetto Henry Pick nel 1895. Poiché doveva resistere al vento dei cicloni, il suo stile romano-bizantino e la sua torre campanaria alta 57 metri furono piegati alla necessità di ridurre al minimo il suo profilo. Un’escursione al Fort Saint-Louis costruito dai francesi nel 1640 (e rimasto in attività fino alla fine della Seconda guerra mondiale) all’estremità est della baia di Flamands, consente di godere una vista panoramica sul golfo del porto.

Barbados, il museo George Washington

Pochi sanno che il generale George Washington, primo presidente degli Stati Uniti d’America, dopo la guerra d’Indipendenza vinta sugli Inglesi, fece un unico viaggio all’estero: a Barbados. Vi arrivò nel 1751 assieme al fratello. Durante la permanenza nell’isola Washington studiò a fondo il sistema delle colonie inglesi, capendone i punti deboli e ciò lo aiutò nella strategia adottata durante la guerra d’indipendenza, soprattutto per assicurarsi l’appoggio della Francia. In quest’isola, circondata da acque coralline sono presenti abitudini che rimandano al periodo coloniale inglese. Come il rito del te alle cinque o giocare a cricket. La capitale Bridgetown, dal nome del ponte levatoio ancora funzionante, è vivace. Il centro storico con le case in stile coloniale colorate è patrimonio dell’Umanità Unesco. Poco lontano la spiaggia di tutti Carlisle Bay, chilometri di sabbia finissima bagnata da un mare che fa sognare. Una chicca da non perdere è la visita alla casa museo di George Washington, in stile inglese.

Dominica, foreste pluviali e spiagge nere

Il nome è stato dato da Cristoforo Colombo che affermò di avere navigato al largo dell’isola la domenica del 3 novembre 1493. E’ l’isola delle foreste pluviali che affascinano per le tonalità di verde, la rigogliosa bellezza delle piante ed i colori dei fiori. La visita al Parco Nazionale Morne Trois Pitons (patrimonio Unesco), sorprende e coinvolge. Nell’isola si trova il secondo lago di vapore più grande al mondo per ampiezza. A ricordare l’origine vulcanica dell’isola le spiagge nere e rocciose (Number One e Mero Beach) da cui si godono tramonti mozzafiato.

Tobago, l’isola a forma di sigaro

Chiamata Tobago per la sua forma che ricorda il sigaro, l’isola con Trinidad è uno stato indipendente. Entrambe sono fuori dalle rotte degli uragani e godono di un fresco clima tropicale che le rende meta turistica ideale. Tobago va visitata in pullmino per ammirare con calma la successione di baie incantevoli godendo di un’atmosfera molto rilassante, Una delle mete imperdibili di Tobago sono i tipici villaggi di pescatori di Speyside e Charlotteville, quest’ultimo è stato fondato nel lontano 1633 dai colonizzatori olandesi. Fra le spiagge da vedere Bacolet Bay con i suoi maestosi alberi da cocco. Imperdibili le Avocat Waterfalls, bellissime cascate site nella zona di Blanchisseuses. Vanno viste le fortificazioni d’epoca coloniale (XVIII secolo) come quelle di Fort King George edificato nel 1781 in cui si trovano ancora i cannoni incastonati nelle mura.

Grenada, l’isola delle spezie

Grenada è unica: il più piccolo stato dei Caraibi che vanta una cultura che è un mix di influenze francesi, britanniche, africane e caraibiche. Per questo non va solo vista ma va anche “assaporata”. Un caleidoscopio di rossi, gialli e verdi caratterizzano il porto di St. George’s, probabilmente il più bello dei Caraibi. Suggestivo il suono delle onde che lambiscono le morbide sabbie di Grand Anse, mentre l’aroma di noce moscata e vaniglia si diffonde dalle piantagioni di spezie. Qui si coltiva un cacao di ottima qualità per cui molte sono le “case del cioccolato” dove gustarlo. Grenada è ricoperta da una vegetazione lussureggiante, ricca di corsi d’acqua. Vale la pena camminare per qualche chilometro nella giungla fitta per raggiungere cascate scenografiche come le 7 Sisters, o le cascate del Royal Mt. Carmel, che formano sulle rocce dei divertenti scivoli naturali. La quint’essenza della spiaggia Caraibica è la Grande Anse la più bella di Grenada, situata a sud della capitale Saint George. E’ una lunga striscia di sabbia bianca bagnata da acque turchesi e contornata da verdi colline.

La Costa Fortuna

Costa Fortuna: 252 metri, 1.300 cabine per complessivi 3470 passeggeri, 14 ponti. E’ la nave più piccola della flotta Costa, ma proprio per questo a misura di famiglia. L’ elegante design nelle parti comuni s’ispira ai grandi transatlantici del passato. Fu Maria grazia Cucinotta nel 2003 a fare da madrina a Costa Fortuna, nome veramente azzeccato tanto che pur essendo ormai la “veterana” della compagnia, viaggia sempre con il “tutto esaurito”. Al timone uno degli storici comandanti di Costa, Antonio Tommaso Tateo, la cui presenza è discreta ma sempre attenta. A bordo un equipaggio di quasi mille persone di 30 nazionalità. Molte le famiglie italiane, che scelgono Costa Fortuna per la crociera ai Caraibi. La cucina è curata ed il servizio attento. La ristorazione ruota attorno al maitre Giovanni Pani, figura di spicco che da oltre trent’anni naviga con Costa e garanzia del servizio impeccabile a bordo. “La qualità – dice Giovanni Pani – nasce anche dalla passione”. E Giovanni di passione sincera, convinta ne ha da vendere. Suo braccio destro Mihail di Costanza (Romania), manager di lungo corso della ristorazione che coordina i preparati e motivati giovani chef e gli addetti alla sala. Puntuale, preziosa la presenza della Guest Relation Manager Tatiana peruviana di Lima. Se in una nave da crociera la vita pullula a tutte le ore lo si deve anche all’equipaggio che con compiti diversi assicura che tutto sia sempre perfetto. Costa ha investito molto sulla sostenibilità. L’acqua dolce è un bene limitato, per questo due terzi di quella utilizzata a bordo delle navi da crociera proviene dal mare: l’acqua viene desalinizzata e purificata, rendendola perfetta per l’utilizzo a bordo. Le new entry della flotta, Costa Smeralda e Costa Toscana utilizzano il sistema a propulsione più innovativo del settore crocieristico. Il gas naturale liquefatto (LNG) è infatti la tecnologia più avanzata attualmente disponibile per garantire le migliori performance ambientali riducendone le emissioni. Una crociera con Costa è stimolante, rilassante, energizzante.

Info: https://www.albergo-magazine.it/