Per la prima volta a Napoli, la poetica magia di Marc Chagall raccontata attraverso l’esposizione di 150 opere presso la Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli dal 15 Febbraio al 30 Giugno 2019.
Dal 15 Febbraio, nella straordinaria cornice della la Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli, verrà ospitata una mostra dedicata al grande artista russo Marc Chagall (1887-1985). La mostra racconta la vita, l’opera e il sentimento di Chagall per la sua sempre amatissima moglie Bella, attraverso l’esposizione di 150 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Un nucleo di opere rare e straordinarie, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico.
Curata da Dolores Duràn Ucar, la mostra racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia dell’artista. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione e guerra, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista. Opere che riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.
La mostra è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia, che dopo il successo conseguito a Napoli con la mostra di Escher, conferma la propria fiducia nella città partenopea investendo anche sulla straordinaria Basilica della Pietrasanta.La mostra si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, è sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli, e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, della Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
In concomitanza, nella cripta e nel sottosuolo della Basilica della Pietrasanta, sono attive nel Lapis Museum le mostre Sacra Neapolis – culti, miti, leggende in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (fino al 15 settembre), e Napoli: storia, arte, vulcani con l’Osservatorio Vulcano (fino al 30 marzo). Questa mostra inaugura anche un’importante “prima volta”: prende il via l’innovativo progetto. L’Arte della solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Susan G. Komen Italia – organizzazione impegnata nella lotta al tumore del seno che interessa una donna su otto in Italia.
Arthemisia devolverà a Susan G. Komen Italia una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti d’ingresso alle mostre per la realizzazione di progetti concreti a beneficio delle persone con difficoltà di accesso alle cure.
“È una formula nuova – dice Iole Siena, presidente di Arthemisia – che vogliamo sperimentare partendo dalla mostra di Napoli per poi portarla in tutto il mondo. L’arte è bellezza, e con questo nuovo progetto ci ripromettiamo di portare un po’ di bellezza anche nella vita delle persone meno fortunate. Siamo certi che il nostro pubblico amerà partecipare a questo grande progetto al nostro fianco”.
“Ci sentiamo davvero fortunati a poter affiancare Arthemisia in questo progetto sociale – dice Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia – che partendo dall’amore per l’arte porta salute e solidarietà a donne che vivono in condizioni di difficoltà”.
Chagall. Sogno d’amore rappresenta una straordinaria opportunità per ammirare più di centocinquanta opere di Marc Chagall e ripercorrere la traiettoria artistica del pittore dal 1925 fino alla morte. In secondo luogo, l’allestimento segue un percorso originale che, andando oltre la presentazione cronologica, propone una lettura nuova delle opere, consentendo al visitatore di addentrarsi nei temi principali della produzione dell’artista. Infine, va sottolineata la presenza in mostra di alcuni capolavori, appartenenti a importanti collezioni private, che raramente sono stati esposti. Seguendo un ordine cronologico e allo stesso tempo tematico, la mostra racconta l’universo completamente nuovo e unico creato da Chagall; un mondo poetico, fantastico o sognato, in cui tutto è possibile e in cui mescola i ricordi della sua giovinezza e il suo innato senso del colore con la geometria e la decomposizione delle forme delle avanguardie. Tra elementi del cubismo, del fauvismo e dell’orfismo, non riconducibile a nessun dei movimenti d’avanguardia, crea il suo stile personale difficile da classificare.
L’originalissima lingua poetica di Chagall nasce infatti dall’unione delle tre culture cui appartiene: la cultura ebraica (dalla cui tradizione visiva dei manoscritti ornati egli trae gli elementi espressivi, non prospettici a volte mistici della sua opera); la cultura russa (cui attinge sia attraverso le immagini popolari dei luboki che attraverso quelle religiose delle icone); la cultura occidentale (in cui assimila grandi pittori della tradizione, da Rembrandt agli artisti delle avanguardie che frequenta con assiduità).
Referenze fotografiche:
- Foto n.2, Marc Chagall – L’asino a tavola, 1980 – Gouache e pastello su carta, 89,5×62,7 cm – Private Collection, Swiss – © Chagall®, by SIAE 2019 ;
- Foto n.3, Marc Chagall – Villaggio russo, 1929 – Olio su tela, 73×92 cm – Private Collection, Swiss – ©Chagall®, by SIAE 2019 ;
- Foto n.4, Marc Chagall – I fidanzati su sfondo blu, 1931-32 – Olio su tela, 24×19,2 cm – Private Collection, Swiss – © Chagall®, by SIAE 2019 ;
- Foto n.5, Marc Chagall – Mazzo di fiori su sfondo rosso, 1970 ca. – Olio su tela, 41×32,5 cm – Private Collection, Swiss – © Chagall®, by SIAE 2019;
- Foto n.6, Marc Chagall – Ritratto di Vava, 1953-56 – Olio su cartone, 27×22 cm – Private Collection, Swiss – © Chagall®, by SIAE 2019.