Escher lascia a Ferrara ‘Un segno grandioso’

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Ferrara, culla degli Estensi di cui restano mirabili dimore rinascimentali, tra le quali spicca per l’elegante bugnato Palazzo dei Diamanti, recentemente restaurato in modo essenziale, ospita in questa sede un’intrigante mostra con circa 130 opere in sei sezioni che raccontano l’universo singolare e suggestivo di uno dei più famosi e geniali artisti grafici e illustratori: l’olandese Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden 1898 – Hilversum 1972) le cui opere hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità

Facile e difficile, sereno e inquietante, divertente e affliggente, possibile e impossibile, reale e irreale… Il trionfo di paradossi e contraddizioni che tanto si attagliano al mondo contemporaneo trovano in lui una superba espressione grazie alla sua abilità di porre in dialogo arte, scienza, matematica, fisica e design ben decodificate da animazioni interattive utili e divertenti per grandi e piccoli.

La cattedrale sommersa, 1929 Xilografia, 721×416 mm Collezione erhm, USA All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company. All rights reserved

Terzogenito di un ingegnere civile e della sua seconda moglie, Escher nasce nel capoluogo della Frisia e cresce ad Arnhem (capoluogo della Gheldria) sul Basso Reno dove a 18 anni esegue su linoleum un’incisione con il ritratto del padre. Nel 1917 realizza Ponte ferroviario a Oosterbeek, la sua prima acquaforte. Importanti per la formazione gli anni successivi in cui frequenta ad Haarlem il corso di arti grafiche di Samuel Jessurun de Mesquita presso la scuola di architettura e disegno ornamentale producendo le prime xilografie. Nel 1921 parte per la Costa Azzurra da cui scaturirà Fior de Pascua con xilografie. Nell’anno successivo viaggia tra Italia, Spagna, tra cui l’Alhambra a Granada e si ferma a Siena dove realizza Otto teste, sua prima tassellatura. A Ravello conosce Giulia Humiker, detta Jetta, con cui si sposa a Viareggio e si stabiliscono a Roma. Una vita di viaggi tra Olanda, Francia, Paesi Bassi, regioni italiane finché nascono George e poi Arthur. Una vita da romantico in continuo movimento tra lavoro, partecipazioni a mostre, successi e premi e tra le opere la serie Roma notturna.

Giorno e notte, 1938 Xilografia, 391×677 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company. All rights reserved

Nel 1937 poiché la vita in Italia rivela serie problematiche si traferisce in Svizzera, poi vicino a Bruxelles e di nuovo in patria dove realizza Metamorfosi e nel 1938 nascono il terzogenito Jan e le opere Giorno e notte. Dopo la scomparsa di madre e padre e la deportazione di de Mesquita ad Auschwitz da cui non tornerà, la famiglia si sposta a Baarn nella provincia di Utrecht. Dopo la guerra sperimenta la tecnica incisoria della mezza tinta poi abbandonata e compie ogni anno un viaggio in barca nel Mediterraneo. Grazie a una personale ad Amsterdam in occasione del Congresso Internazionale dei Matematici si lega a tale mondo aumentando il suo successo. Trasloca in una nuova casa a Baarn ed è nominato Cavaliere dell’Ordine di Orange-Nassau. Approfondisce cristallografia e geometria e in due viaggi in Canada si ammala finché in patria subisce un’altra operazione. I successi si moltiplicano e a 73 anni scompare. Dopo quattro anni il matematico Bruno Ernst pubblica Lo specchio magico in cui narra le conversazioni avute con lui e nel 1981 esce il primo catalogo completo delle sue opere grafiche in olandese e a 10 anni dalla scomparsa la versione inglese.

La Mostra è curata da Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti studiosi dell’artista, e Mark Veldhuysen, presidente della M.C. Escher Foundation.

Illuminante la prima sezione con l’incipit della carriera grazie all’incontro con il suo docente De Mesquita, esponente dell’Art Nouveau olandese, che vede in lui un futuro grafico: il Nostro ama moltissimo la natura come dimostrano le molteplici stampe realistiche di fiori e insetti dalle forme sinuose ed eleganti prossime al Liberty e al Simbolismo e dalle prospettive insolite che anticipano i paradossi prospettici della maturità.

Maurits Cornelis Escher San Pietro (visto) dal Gianicolo, 1935, Xilografia di testa, 241×321 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company. All rights reserved

L’Italia con i suoi paesaggi, monumenti, flora e fauna è la protagonista di una sezione. In un diario Escher annota i vari spostamenti che mostrano un amore per le piccole cose che danno la felicità del vivere. Amplia i suoi orizzonti collaborando con artisti quali Joseph Haas Triverio, grafico di origine svizzera, che lo introduce nel mondo delle gallerie d’arte oltre a essere un fidato compagno di viaggio.

Ecco allora Tetti di Siena dalla pensione in cui si reca abitualmente e suo quartier generale prima di conoscere Jetta, San Gimignano, Tropea, San Pietro (visto) dal Gianicolo

Durante il secondo soggiorno a Granada sempre più affascinato dalle complesse decorazioni in stile moresco, si interessa alle tassellature che diverranno un tratto distintivo della sua arte: modi di riempire il piano con una o più figure geometriche ripetute all’infinito senza sovrapposizioni o vuoti. I tasselli sono spesso poligoni o figure curvilinee con cui Escher costituisce un catalogo di 137 acquerelli alla base delle Metamorfosi: trasformazione di un oggetto o essere in un altro di diversa natura dando vita a vortici su cui possono influire elementi antitetici come giorno e notte o bene e male come nella xilografia Metamorfosi II, uno dei suoi capolavori in cui una lucertola può diventare la cella di un alveare o un pesce tramutarsi in uccello che a sua volta si trasforma in un cubo e poi in un tetto ecc. Lo studio delle tassellature e la realizzazione di cicli e metamorfosi (che possono coesistere nella stessa stampa) portano Escher a indagare la rappresentazione dell’illimitato attraverso la suddivisione infinita del piano. Ci riuscirà formalmente grazie agli spunti forniti dallo studioso di geometria H.S.M. Coxeter, nelle opere Limite del cerchio I-II-III-IV.

Maurits Cornelis Escher Natura morta e strada, 1937 Xilografia, 487×490 mm Collezione erhm, USA All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company. All rights reserved

Eccoci alla Struttura dello spazio: sin dalle prime opere Escher dimostra un’attenzione particolare per l’organizzazione della composizione. Dalla metà degli anni Trenta, abbandona la rappresentazione euclidea dello spazio. Il crescente interesse per la matematica e la geometria passa attraverso lo studio e il fascino che esercitano su di lui sfere, solidi geometrici, superfici riflettenti o topologiche come il nastro di Möbius, un oggetto percepito a due facce che, a una più attenta analisi, ne mostra una sola. Lo stesso Escher descrive così questo principio in relazione alla sua litografia Mano con sfera riflettente, una delle opere più celebri: la sfera, riflettendolo, racchiude in sé tutto lo spazio circostante, al cui centro si trova l’uomo fulcro di questo universo. Da questa percezione delle forme deriva il suo gusto per i paradossi, le distorsioni prospettiche e le illusioni ottiche.

Maurits Cornelis Escher Galleria di stampe, 1956 Litografia, 319×317 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company. All rights reserved

Le conoscenze matematiche di Escher sono visive e intuitive. Le sue architetture e composizioni geometriche presentano distorsioni prospettiche che a prima vista paiono verosimili, ma poi si rivelano impossibili. Dal momento in cui il suo lavoro è apprezzato da matematici e cristallografi con i quali inizia un dialogo che diviene fonte d’ispirazione per cercare strutture impossibili, illusioni ottiche e la rappresentazione dell’infinito. La sezione dei Paradossi geometrici analizza come Escher abbia cercato di forzare oltre ogni limite la rappresentazione di situazioni impossibili, ma apparentemente coerenti, come dimostrano alcune sue famose: Salire e Scendere, Belvedere, Cascata… testimonianza del suo complesso rapporto con matematica, geometria e con il tema della riproduzione grafica dell’arte

Malgrado la natura riservata e schiva, ha avuto successo divenendo anche un’icona hippie!