Per tre lunghi mesi sono state chiuse le mostre d’arte in tutto il territorio nazionale, non è mai successo negli ultimi sessant’anni. Finalmente possono riaprire le porte, con tutti gli accorgimenti e le precauzioni del caso, anche se con un strano divieto: la chiusura totale nei giorni di sabato, domenica e festivi, che taglia fuori, inspiegabilmente, le persone che lavorano. Tanto più che in giro non si vedono ancora turisti stranieri, di solito assidui frequentatori di musei e gallerie, e quindi è proprio alla cittadinanza locale che sono dedicate queste aperture. Come dice Marco Magnifico, vicepresidente del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) “I cittadini hanno a disposizione i luoghi dell’arte solo per loro. E’ un dono speciale, tanto più che tutti i musei nazionali si sono adeguati in modo esemplare alle norme di sicurezza”. Qualche suggerimento per vedere quali e dove sono le mostre aperte:
A Milano >Le Gallerie d’Italia, in piazza della Scala, hanno riaperto la lussureggiante mostra dedicata a Tiepolo, Venezia, Milano e l’Europa aperta sino al 2 maggio.
Nella prima metà del ‘700 gli artisti e gli scrittori del Bel Paese erano i più contesi dalle corti europee: dall’Inghilterra alla Francia, dalla Germania alla Boemia, il genio italiano dettava legge nel campo della musica, del teatro, dell’architettura e delle arti figurative. Venezia brillava come una città assai feconda: proprio qui, tra le sue calli e i suoi campi, nacquero o si formarono alcuni tra gli uomini di cultura più richiesti dell’epoca. Nel campo artistico il pensiero corre a Sebastiano Ricci e alle sue esperienze estere; a Canaletto che lavorò per 10 anni presso la corte di Giorgio II di Gran Bretagna; e a Bernardo Bellotto che lasciò l’Italia a soli 26 anni per non farvi più ritorno. E poi ovviamente c’è Giambattista Tiepolo: la mostra che è dedicata al grande genio svelerà un artista versatilissimo e un narratore senza uguali che, con i suoi colori luminosi e i cieli spalancati, conquistò Venezia, Milano, l’Europa tutta.
>Alla Triennale si rende omaggio a Enzo Mari, maestro del design italiano, recentemente scomparso.
>A Palazzo Reale le artiste russe delle Avanguardie moderne, intitolata Divine e Avanguardie
>Al Museo del Novecento un omaggio atteso ad una grande artista italiana Carla Accardi
A Venezia >Presso Le Stanze del Vetro all’Isola di San Giorgio si può ammirare la monumentale installazione Laguna Murano Chandelier di Dale Chihuly esposta nella Sala Carnelutti già protagonista della mostra Venezia e lo Studio Glass Americano. Visite gratuite dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
A Bologna >Dopo alcune proroghe, fino al 15 febbraio a Palazzo Fava, si avrà il previlegio unico e difficilmente ripetibile di vedere Il Polittico Griffoni ricomposto dopo 300 anni. Da nove musei internazionali tra cui il Louvre giungono le 16 meravigliose tavole di Francesco Del Cossa e di Ercole De’Roberti eseguite attorno al 1470.
A Palazzo Pallavicini sono esposti gli affascinanti ritratti di Vittorio Corcos, pittore livornese considerato un innovatore nell’ambito del ritratto realistico, allievo di Domenico Morelli e amico di De Nittis del cui salotto parigino fu assiduo frequentatore, Corcos è uno degli interpreti più apprezzati dei sentimenti e dei costumi della Belle époque. Le donne note più belle dell’epoca sono le protagoniste indiscusse dei ritratti dell’artista,caratterizzati dalla delicatezza del tratto, dalla minuzia quasi fotografica nella rappresentazione degli oggetti e dei tessuti lussuosi ma anche dalla profondità psicologica degli sguardi che conferisce ai soggetti un misterioso magnetismo. La mostra “Vittorio Corcos Ritratti e Sogni”, curata dal Prof. Carlo Sisi, è prorogata fino al 27 giugno.
>Al Museo Davia Bargellini, che celebra il suo centenario di fondazione, da Venezia arriva l’arte e la moda del Settecento veneziano, Le plaisir de vivre. Par sentire i fruscii di sete e filati preziosi, fogge e accessori dalla infinita gamma cromatica, si immaginano sontuosi arredi dai bagliori dorati, inchini leggiadri tra dame agghindate e gentiluomini in spadino. È un incontro tra due delle più raffinate civiltà estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra.
>A Palazzo Albergati si possono ammirare i 57 capolavori di Claude Monet provenienti dal Museo Marmottan di Parigi, un’occasione da non perdere.
>La Raccolta Lercaro presenta una rara mostra di Arnoldo Bonzagni un artista centese dal segno grintoso, ironico e satirico e anche doloroso, che fu molto famoso ai suoi tempi, i primi decenni del ‘900e che aspetta ancora un riconoscimento nazionale.
>Al Mast continuano le due mostre: un’antologia di fotografie di archivio prodotte in Francia nei primi decenni del ‘900, che ricostruiscono la storia dell’innovazione d’oltralpe, e le opere dei 5 finalisti partecipanti alla sesta edizione del concorso fotografico su Industria e Lavoro.
A Ferrara >Palazzo dei Diamanti riapre con Antonio Ligabue uno degli artisti più originali del Novecento, capace di emozionare con una pennellata di colore e di trasportarci all’interno del suo mondo genuino e visionario.
A Parma >Al Palazzo della Pilotta, all’interno di quel gioiello che è il Teatro Farnese è di scena lo straordinario Fornasetti Theatrum Mundi, dove l’immaginario e le creazioni dell’Atelier dialogano con l’architettura e le opere del Complesso Monumentale della Pilotta. Riferimenti e suggestioni danno vita ad un vero teatro del mondo, così come era inteso nel Cinquecento.
A Reggio Emilia >Alla Collezione Maramotti prosegue l’esposizione presentata a ottobre 2020 con opere pittoriche di Enoc Perez e fotografie di Brigitte Schindler e di Carlo Mollino. Attraverso alcuni scorci dell’ultima enigmatica dimora di Mollino in via Napione a Torino, trasformata dall’interpretazione pittorica di Perez e dall’occhio fotografico di Schindler, si accede alle fotografie delle modelle di Mollino, sfumate nell’essenza misteriosa dell’immaginario che abitano.