Tre mostre di fotografia da non perdere ad aprile a Bologna

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Tre mostre da non perdere per gli amanti della fotografia, tutte a Bologna: a Palazzo Albergati e al MAST

Oliviero Toscani. 80 anni da situazionista

Ritratto di Oliviero ToscaniFoto di OLIVIEROTOSCANISTUDIOPh Leandro Manuel Emede

Dall’8 aprile al 4 settembre 2022 a Palazzo Albergati di Bologna, Artemisia presenta una mostra che ripercorre la carriera del grande fotografo, oltre 100 fotografie mettono in scena la potenza creativa e la carriera di Oliviero Toscani attraverso immagini più e meno note.“80 Anni da situazionista” è il titolo che è stato scelto proprio questa grande retrospettiva, non solo per celebrare la vocazione di Toscani, ma anche per gli 80 anni che il fotografo ha compiuto proprio poche settimane fa.
Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS, la guerra, il sesso, la violenza, l’anoressia e molto altro. Ci saranno tutte le sue campagne più famose in mostra, quelle che hanno scosso l’opinione pubblica attraverso affissioni e pagine di giornali, ma anche un Toscani meno conosciuto, come quello dei primissimi anni. Dunque tra i lavori in mostra il famoso manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’, Bacio tra prete e suora del 1992, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini realizzate per la moda. In mostra anche decine di ritratti che hanno “cambiato il mondo”, come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni ‘70 in poi. E ancora, una sala è dedicata al progetto Razza Umana, con il quale Oliviero Toscani ha solcato centinaia di piazze in tutto il mondo per fotografare chiunque lo desiderasse, dando vita al più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità, con oltre 10.000 ritratti.

Foto di Robert Capa

PHOTOS! La Collezione Julián Castilla

Man Ray Le Violin d’Ingres (Il violino di Ingres) 1924 Stampa ai sali d’argento 30×40 cm Collezione Julian Castilla © Man Ray 2015 Trus

Palazzo Albergati di Bologna ospita – dall’8 aprile al 4 settembre 2022 – per la prima volta in Italia, la straordinaria Collezione Julián Castilla con la mostra  PHOTOS!
Alfred Stieglizt, Man Ray, Henri Cartier-Bresson, Vivian Meier, Robert Capa, André Kertèsz, Alberto Korda e Robert Doisneau, nonché fotografi spagnoli come Carlos Saura, Ramón Masats, Oriol Maspons, Isabel Muñoz, Cristina García Rodero o Chema Madoz e molti altri sono i protagonisti indiscussi, con i loro memorabili scatti entrati ormai nell’immaginario collettivo come fermo-immagine del secolo scorso, di un viaggio imperdibile nella storia della fotografia. Un accostamento di oltre 70 opere, di grandi maestri spagnoli e internazionali, che rendono l’esposizione bolognese unica al mondo.
Considerata una delle collezioni private più importanti d’Europa, appartenente a Julián Castilla, noto collezionista d’arte spagnolo, copre più di un secolo di arte fotografica, dalla nascita della fotografia moderna all’inizio del XX secolo a quella attuale del XXI secolo. Una narrazione che passando per la creazione dell’Agenzia Magnum e lo sviluppo del fotoreportage, dall’evoluzione della fotografia di moda, al racconto del presente, si confronta oggi con le sfide contemporanee nell’era digitale.

Foto di Robert Capa

MAST: Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia

Sebastião Salgrado, Pozzo Petrolifero, Burhan, Kuwait ©Sebastiao Salgado/Amazon Images/Contrasto

Prosegue fino al 28 agosto al MAST la mostra The MAST Collection – A Visual Alphabet of Industry, Work and Technology, curata da Urs Stahel: la prima grande esposizione di opere selezionate dalla collezione della Fondazione. Oltre 500 immagini tra fotografie, album, video di 200 grandi fotografi italiani e internazionali e artisti anonimi, che occupano tutte le aree espositive del MAST. Immagini iconiche di autori famosi da tutto il mondo, fotografi meno noti o sconosciuti, artisti finalisti del MAST Photography Grant on Industry and Work, che testimoniano visivamente la storia del mondo industriale e del lavoro. La mostra, proprio per la sua complessità, è stata strutturata in 53 capitoli dedicati ad altrettanti concetti illustrati dalle opere rappresentate. L’intero argomento richiede un elenco di termini non sempre esaustivi, vista la portata di professioni, tematiche, funzioni, valori ripresi dal mondo del lavoro.
La forma espositiva è quella di un alfabeto che si snoda sulle pareti dei tre spazi espositivi e che permette di mettere in rilievo un sistema concettuale  che dalla A di “Abandoned” arriva fino a W di “Waste”, “Water” e “Wealth”. Un alfabeto visivo che racconta il processo di industrializzazione della società e celebra il lavoro come strumento di dignità e progresso sottolineandone il valore sociale.  

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