Fino al 29 giugno 2025 in mostra a Torino “Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure”. Oltre 160 opere del maestro francese e dei suoi contemporanei in un’esperienza culturale imperdibile
Il Mastio della Cittadella di Torino ospita una mostra dedicata a Paul Gauguin, intitolata “Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure”. L’esposizione, aperta al pubblico dal 1° marzo al 29 giugno 2025, offre una panoramica approfondita sull’opera e sulla vita del celeberrimo pittore francese, mettendo in luce le esperienze in Polinesia e le influenze che queste hanno avuto sulla sua produzione artistica.

Paul Gauguin, Il cantastorie parla, dal Diario di Noa Noa, 1894
Xilografia © Collezione privata
In mostra oltre 160 opere, tutte provenienti da collezioni private italiane, francesi e belghe, nonché da alcune collezioni museali francesi e italiane. Tra queste, spiccano più di 100 tra xilografie, disegni e litografie realizzate da Gauguin. In particolare, due opere a lui attribuite rivestono un’importanza speciale: l’olio su tela “Femme de Tahiti” (1891) e l’acquerello “Paysage Tahitien”. Queste opere testimoniano l’influenza profonda che l’ambiente polinesiano ebbe sulla sua arte, sia nei soggetti rappresentati che nell’uso dei colori e delle forme.
Il nucleo centrale della mostra è costituito dalle 23 preziose xilografie del “Diario di Noa Noa” (1893-94), realizzate durante il primo soggiorno di Gauguin nella Polinesia francese. Questo diario, arricchito da illustrazioni eseguite con l’antica tecnica dell’incisione su legno e stampate da Daniel de Monfreid, rappresenta un’opera fondamentale per comprendere l’evoluzione artistica di Gauguin. Le xilografie offrono una visione intima delle impressioni dell’artista sulla cultura e sulla vita quotidiana tahitiana, evidenziando il suo interesse per le tradizioni locali e la spiritualità indigena.
La Polinesia come fonte di ispirazione

Paul Gauguin, Ancien Culte Mahorie, Serie di litografie a colori © Collezione privata
La lontana Polinesia, percepita con curiosità e sospetto dai contemporanei francesi per la sua cultura “primitiva”, divenne il luogo d’elezione per l’irrequieto outsider Gauguin. Trasferitosi lì negli ultimi dieci anni della sua vita, l’artista trovò nelle isole tahitiane una fonte inesauribile di ispirazione. Le 16 litografie a colori della serie “Ancien Culte Mahorie” (1892), le due sculture del 1893 (una in terracotta e l’altra in bronzo) e la pregiata maschera di donna tahitiana “Tehura”, in bronzo patinato e proveniente dal Musée Despiau-Wlérick in Francia, sono esempi emblematici di come Gauguin abbia assimilato e reinterpretato l’estetica e la simbologia polinesiana nella sua opera. Inoltre, il carnet di 38 disegni, contenente bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del corpo umano e del mondo animale, offre una testimonianza diretta del suo processo creativo e della sua profonda connessione con la cultura locale.
Il testamento artistico di Gauguin
Un’altra significativa sezione della mostra è quella dedicata alle stampe litografiche in facsimile contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, “Avant et Après”. Terminato soltanto due mesi prima della sua morte, nel 1903, e pubblicato postumo, questo libro rappresenta una sorta di manifesto-diario in cui l’artista annota appunti e riflessioni sull’arte, sui rapporti di amicizia e su altri argomenti a lui cari. Le litografie presenti in questa sezione offrono una visione molto introspettiva del pensiero di Gauguin negli ultimi anni della sua vita, evidenziando la sua continua ricerca artistica e spirituale.
Relazioni artistiche e influenze reciproche

Paul Sérusier, L’adieu à Gauguin, olio su tela © Musée des beaux-arts de Quimper, Francia
La mostra ospita anche 45 opere – disegni, incisioni e dipinti – realizzate da 13 nomi illustri dell’arte francese dell’Ottocento. Tra questi, l’amico-nemico Vincent van Gogh è rappresentato da 12 litografie a colori, mentre Jean-François Millet è presente con la splendida acquaforte “L’Angelus”. Adolphe Beaufrère contribuisce con quattro acqueforti, e Louis Anquetin arricchisce l’esposizione con le sue opere. La presenza di artisti del Gruppo Nabis di Pont-Aven, in Bretagna, altro luogo determinante per la vita di Gauguin, sottolinea l’importanza delle relazioni artistiche e delle influenze reciproche. Maurice Denis è autore di litografie a tema religioso; Émile Bernard è rappresentato con la serie di sei litografie acquerellate “Bretonnières” e un olio su cartone; Paul Sérusier è presente con l’olio su tela “L’adieu à Gauguin”, in prestito dal Museo francese di Quimper. Questa sezione della mostra evidenzia come Gauguin abbia influenzato e sia stato influenzato da altri artisti del suo tempo, creando un dialogo artistico che ha contribuito all’evoluzione dell’arte moderna.
Materiali aggiuntivi e contestualizzazione storica

Paul Gauguin, Manau Tupapau (elle pense au revenant), eliografia © Collezione privata
Ad arricchire ulteriormente la già preziosa galleria di opere, il percorso espositivo presenta numerose fotografie d’epoca, libri, documenti e manufatti. Questi materiali offrono una contestualizzazione storica e culturale dell’opera di Gauguin, permettendo ai visitatori di comprendere meglio le influenze e le esperienze che hanno plasmato la sua arte. L’esposizione di questi materiali aggiuntivi rende l’esperienza del visitatore nel mondo avventuroso e personale di Gauguin un viaggio quanto più ricco e suggestivo possibile.
Immagine in apertura: Paul Gauguin (attr.), Femme de Tahiti, 1891, olio su tela © Collezione privata