Da viticultori a imprenditori nel turismo, la famiglia Rizzardi ha saputo compiere questo passo con decisione e oggi un angolo di Bardolino, dove si trovava l’antica cantina di produzione e la villa di famiglia con un immenso giardino vicino al lago di Garda, grazie a un eccellente recupero è divenuto un luogo piacevole per un turismo che cerca relax e qualità. In tal modo si è integrata l’originaria attività vitivinicola con quella del ricettivo d’alta fascia grazie ad appartamenti, ristoranti, negozi di moda, di vini e sapori, ecc. inseriti nel contesto di un ampio parco ora a disposizione del pubblico. Borgo Bardolino annovera una serie di palazzi di epoche diverse di cui i più antichi risalgono al Quattrocento e Cinquecento. Questo lungo complesso di edifici si sviluppa lungo il più medievale dei percorsi a pettine a ridosso delle antiche mure difensive. A essi si legano la Barchessa Rambaldi e la Loggia, la cui costruzione data la fine del Cinquecento.
Tra i lavori di restauro e ampliamento c’è la riqualificazione del Borgo Bardolino che ha mantenuto l’aspetto filologico degli edifici sapendo integrare gli aspetti estetici nell’articolata progettazione del nuovo spazio. Il progetto – sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici – ha impiegato più di due anni per la realizzazione. Ci racconta Agostino Rizzardi: «Questo insieme di palazzi di epoche, fattezze e colori diversi, dà la sensazione di trovarsi in un borgo: da qui il nome. È sempre stato sede dell’azienda agricola della famiglia Rizzardi: qui la produzione di vino è cominciata a fine Seicento e nel Novecento è diventata l’attività principale». Ma le vicende alterne di quest’ampia area nel cuore di Bardolino, sulla sponda veronese del Garda, hanno visto la proprietà diventare ricovero ospedaliero nella prima guerra mondiale e poi subire l’occupazione di un comando tedesco nel corso della seconda. «Questo progetto di riqualificazione restituisce a Bardolino un pezzo di centro storico e ne modifica anche la viabilità: il Borgo è aperto a tutti, con tre diversi punti d’accesso che lo collegano al resto del paese».
I luoghi dell’accoglienza turistica
Il borgo è collegato alla nuova cantina Guerrieri Rizzardi grazie a un servizio navetta che permette anche di visitare la sede produttiva. Un percorso che non è solo un modo per esplorare le tecniche di vinificazione e degustare vini. Infatti l’intinerario sarà integrato con un “percorso museale” che rivelerà la storia dell’azienda, andando indietro nel tempo e scoprendo le vicende della famiglia Rizzardi.
Parte del complesso ospita in tre bellissime location gli appartamenti per un turismo esigente: oggetto di un attento intervento di restauro, con vista sul parco e sul lago, si pongono all’attenzione per la cura nei dettagli di restyling e d’arredo come degli spazi all’intrerno dei tre edifici; il taglio è diverso negli arredi in funzione della tipologia costruttiva e quindi del target a cui si rivolgono.
Tra i progetti futuri, volti a sfruttare l’incoming anche in Valpolicella, dove l’enoturismo è diffuso e di qualità elevata, c’è il pieno utilizzo della cantina di Pojega a Negrar, un’ampia zona collinare coltivata a vigneto, e della villa con uno splendido giardino all’italiana del 1783 voluto fortemente da Antonio Rizzardi, che completa la storia della famiglia Rizzardi e delle sue storiche cantine che producono vini prestigiosi quali il valpolicella Ripasso e due crus di Amarone.
Nell’ambito del Borgo trovano spazio vari locali che propongono cucine diversificate. Il ristorante, l’enoteca e il wine-bar si chiama Munus (“dono”) dal rosso più prestigioso di Guerrieri Rizzardi prodotto nel Bardolino. Il locale si inserisce in una fascia di buon livello e lo chef siciliano Carlo Borghini cura una cucina mediterranea, legata al suo territorio.
Il secondo ristorante e lounge bar è la Loggia con la Barchessa Rambaldi, una suggestiva struttura cinquecentesca, attribuita alla scuola di Giulio Romano e affacciata direttamente al lago. Il menu, a base di carne o di pesce, reinterpreta la cucina nazionale e regionale coi piatti della tradizione veronese.
La cantina Guerrieri Rizzardi e l’ospitalità
A poca distanza dal Borgo, in località Campazzi, la cantina Guerrieri Rizzardi apre all’ospitalità durante tutto l’anno. Inoltre, da maggio ad ottobre si propongono giornalmente visite guidate rivolte sia alla clientela italiana che estera e il punto vendita è aperto sette giorni su sette dalle 10 alle 18,30. Le visite guidate iniziano dal vigneto didattico antistante la struttura e proseguono sia all’esterno della cantina (stazione di ricevimento uve) che all’interno, seguendo in tal modo l’itinerario che percorrono le uve stesse, trasformandosi in vino e infine imbottigliate, e si concludono con una degustazione dei vini Guerrieri Rizzardi. Il punto vendita presenta la gamma completa di questi prodotti e vuole offrire al visitatore un’esperienza nella filosofia aziendale indirizzata a coniugare storia, moderna progettualità, sostenibilità, e comunicazione.
La vocazione produttiva è naturalmente legata a varie zone viticole del Veneto e i vini Guerrieri Rizzardi offrono un percorso completo che inizia dal Prosecco Treviso spumante o dal Fior di Rosa Chiaretto spumante per proseguire con i bianchi fermi del Soave, i crus Ferra e Costeggiola. Dalla zona del Bardolino nascono il classico Chiaretto e il rosso cru Tacchetto. Le uve coltivate a Negrar, nel cuore della Valpoliccella sono raccolte e vinificate nella cantina di Pojega: qui la gamma dei vini è ampia, da uve fresche, a quelle dedicate all’invecchiamento e dell’ appassimento del Ripasso, dell’Amarone, le cui denominazioni connotano i vigneti di provenienza: Clos Roareti, Villa Rizzardi e Calcarole. Un percorso articolato che si conclude a Soave, con il classico vino da dessert, il Recioto Costeggiola.
Bardolino e dintorni: cosa visitare
La chiesa di San Severo. È ricordata nell’893 in un diploma di Berengario, rifatta e ingrandita tra la fine del xi secolo e l’inizio del xii secolo, restitui-ta all’originario aspetto tra il 1927 e il 1932. Ebbe in origine funzione di parrocchia esterna al borgo, cadendo poi in disuso, con la consacrazione della nuova chiesa di San Nicolò, protettore dei naviganti. (a destra: Il giardino della villa di Pojega)
La Chiesa di San Zeno. Insigne esempio dell’influenza architettonica carolingia, venne menzionata nell’807 tra le pertinenze che Pipino cedette al monastero veronese di San Zeno. Sotto queste dipendenze, mantenne, almeno fino al 1200, la funzione di riscossione dei fitti e delle decime delle terre amministrate dai frati.
Eremo dei Camaldolesi. A pochi chilometri da Bardolino, lo si raggiunge per una strada che, affacciandosi su un suggestivo paesaggio, passa per la bella corte rurale di San Colombano, sede, fin dall’862, di un antico priorato considerato “cella” del noto monastero bobbiense. Costruito tra il 1664 e il 1673 è tuttora mantenuto da una piccola comunità di frati.
Info: Guerrieri Rizzardi – Strada Campazzi, 2 – Bardolino (VR)
Tel 045.7210028 – http://guerrieri-rizzardi.it
www.rambaldiapartments.com – www.munusbardolino.it
www.laloggiarambaldi.it – www.pojega.it