Dal 21 al 23 novembre nel cuore di Firenze, tra la residenza storica Palazzo Coppini e la Palazzina Reale di Santa Maria Novella si è tenuto The World in Florence. L’edizione di quest’anno si è incentrata sui temi del patrimonio, del viaggio, dell’ambiente e del dialogo tra i popoli, in relazione al macrotema della mobilità
Il festival Internazionale The World In Florence, iniziativa ideata da Fondazione Romualdo Del Bianco e Movimento Life Beyond Tourism – Travel to Dialogue, con il patrocinio – tra gli altri – di Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Regione Toscana, Consiglio d’Europa, quest’anno ha approfondito il tema del diritto alla mobilità come necessità per soddisfare la propria curiosità culturale, ma in modo sostenibile. La direzione scientifica del festival è stata affidata a Corinna del Bianco, Aurora Savelli e Giorgio von Arx. La terza edizione del festival è stata inserita ufficialmente tra gli eventi a sostegno e celebrazione dei vent’anni dalla Convenzione dell’Unesco la salvaguardia del Patrimonio culturale intangibile del 17 ottobre 2003.
Al cuore del programma del The World in Florence 2023 il patrimonio culturale, i viaggi, l’ambiente e il dialogo tra le diverse comunità, in relazione al macrotema della mobilità turistica e delle sfide e delle possibili soluzioni applicabili. Incontri, dibattiti, workshop, eventi e testimonianze dirette dai Luoghi Parlanti®, secondo l’innovativo format interattivo ideato da Movimento Life Beyond Tourism che mira a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale tangibile e intangibile.
La mobilità come diritto, sia per gli uomini che per le donne, da sempre legato ad una pluralità di fattori e di circostanze, dai conflitti politico-religiosi ed etnici alle emergenze economiche, dalle progettualità lavorative e familiari fino all’esigenza di allontanarsi da territori affetti da cambiamenti climatici. Mobilità che si sviluppa, anche o soprattutto, a partire dalla volontà di soddisfare curiosità culturali e di svago, assumendo la forma di un turismo tornato, dopo lo stop imposto dalla crisi pandemica, in crescita esponenziale. Questo tipo di mobilità di massa impatta negativamente sull’ambiente, ad esempio con emissioni, eccessivo consumo di risorse e produzione di rifiuti. Inoltre, ha un impatto sugli equilibri sociali e culturali, rappresentando una sfida per le comunità oggetto della turistificazione e influendo sulla possibilità di fruire della natura, della cultura e spesso dell’economia stessa di un luogo.
La Dichiarazione sulla Diversità Culturale UNESCO e la New Urban Agenda – Dichiarazione di Quito – di UN Habitat individuano nella cultura e nella diversità culturale risorse per l’arricchimento dell’umanità in grado di contribuire consistentemente allo sviluppo sostenibile, sottolineando il ruolo cruciale del patrimonio in tutte le sue forme. Il coinvolgimento attivo delle comunità e dei territori per la tutela e gestione del patrimonio può ridurre i rischi della mobilità, incidendo anche sul passaggio dal turismo al viaggio, inteso come pratica virtuosa, occasione di incontro e di apprezzamento/rispetto delle diversità culturali, che favorisce una pacifica coesistenza tra popoli.
Tanti i protagonisti coinvolti nel fitto programma dei talk di approfondimento nella Palazzina Reale di Santa Maria Novella: solo per citarne alcuni, Tim Fairhurst, segretario generale del ETOA-European Tourism Association AISBL con “Climate action and tourism”, una panoramica sulla regolamentazione e le iniziative di buone pratiche, esplorando ciò che potrebbe aiutare e ciò che potrebbe ostacolare il settore nella transizione verso pratiche più sostenibili; Carlo Francini, storico dell’arte responsabile dell’Ufficio per il Patrimonio Mondiale e i rapporti con l’UNESCO del Comune di Firenze dal 2005, nonché direttore del sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO “Centro Storico di Firenze” con “The Overtourism impact: a challenge for a site manager”, sull’unicità e l’identità dei siti naturali e culturali iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
E ancora, Sue Hill, storyteller internazionale di progetti ambientali e di riqualificazione urbana con “The ‘Shining Land’ – The role of emotion and narrative in placemaking” sul ruolo dell’arte e della cultura nella costruzione della fiducia comunitaria e nello sviluppo di una nuova narrazione condivisa; “Thriving fishers, thriving oceans” di Paul Antion, che in Madagascar vive al fianco di pescatori e donne per guidarli in una corretta gestione delle risorse marine, sulle riforme, gli strumenti e buone pratiche per sostenere le comunità di pescatori in tutto il mondo; Jan van der Borg, professore alla KU Leuven e Ca’ Foscari, con “Between under- and overtourism. Or how to make tourism development sustainable” sulla necessità di cercare lo sviluppo turistico sostenibile come un ingrediente essenziale in tutte le destinazioni e le imprese turistiche.
Info: www.theworldinflorence.com