Internazionale per vocazione – non a caso vi hanno sede ONU, Croce Rossa, CERN – la città svizzera sa sempre essere originale ed elegante. Sul suo lago incrociano ancora i battelli della Belle Epoque e in città la tradizione legata agli orologi e al cioccolato è riproposta con stile. E l’8 ottobre apre “The Gateway of Science”, progettato da Renzo Piano: aiuterà a capire le origini dell’Universo
Quante anime ha Ginevra! E ciascuna lascia il segno… Anime avute in eredità dalla storia e coltivate sempre con la fierezza di essere diversa. Di essere internazionale, prima ancora che svizzera. Per cultura e per storia. Una vocazione declinata con eleganza, con spirito aperto e con una costante ricerca dell’eccellenza.
Da Calvino a Rousseau, fino al tragico addio a Sissi
Ti perdi con lo sguardo ad ammirare le rive del suo lago al tramonto, a bordo di uno dei tanti battelli d’epoca dallo stile piacevolmente retrò, e poi pensi che poco più in là c’è il CERN, uno dei poli di ricerca di fisica nucleare più importanti al mondo, dove scienziati provenienti da tanti paesi stanno inseguendo l’utopia di capire l’origine dell’Universo.
Ginevra aristocratica e un po’ snob nei suoi lussuosi alberghi sul lungolago che sopravvivono alla loro stessa storia e nei suoi atelier dove brillano gli orologi più famosi del mondo, status symbol senza tempo. Ginevra mondana e un po’ chic, ma con sobrietà e buon gusto. Raffinata e colta, orgogliosamente legata al pensiero illuminista di Jean Jacques Rousseau, una delle pietre angolari della cultura europea, e nel contempo anche ai valori morali e riformisti che Giovanni Calvino due secoli prima, proprio qui, nella sua città, elaborò il pensiero di Lutero e dette concretezza alla Riforma Protestante della Chiesa. Un bivio in ambito religioso e non solo…
Nella storia di Ginevra si impone anche un momento triste: l’assassinio della principessa Sissi, consorte di Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria-Ungheria, ad opera di un anarchico italiano che la aggredì impugnando una lama all’uscita dell’Hotel Beau Rivage. Il fatto avvenne il 10 settembre 1898 è rimasto scolpito nella memoria dei ginevrini. Una statua dedicata a Sissi lo ricorda.
Lo Jet d’Eau, lo zampillo d’acqua che sfida il cielo
Ginevra dunque che, ieri come oggi, traccia orizzonti, zampilla idee… come metaforicamente rappresentato dalla sua attrazione simbolo: lo Jet d’Eau, il getto d’acqua che sorge dentro il lago e “spara” l’acqua (ben 500 litri al secondo) a 140 metri d’altezza. Lo fa dal 1891. Ieri per necessità (era una valvola di sicurezza di una stazione di pompaggio) e oggi per diletto dei ginevrini e dei tanti visitatori della città. Lo Jet d’Eau si nota da ogni parte della città: d’estate c’è chi ci passa sotto per rinfrescarsi. Ma sulle rive c’è pure la possibilità di fare balneazione, con tanto di piattaforme per i tuffi, campi di beach volley e ristorantini: siamo ai Bains du Paqui. Più alla moda la moderna Plage des Eaux-Vives.
Tra fantascienza e “passi avanti” per la crescita del mondo
Ginevra è tante cose in una, città comunque al centro e crocevia. Neutrale per natura, nel cuore dell’Europa. E per questo scelta unanimemente come sede di molte istituzioni e organizzazioni internazionale. A cominciare dalla sede europea dell’ONU, creata nell’immediato dopoguerra per sviluppare politiche di cooperazione, di progresso e di pace. Quasi un secolo prima a Ginevra (nel 1863, per opera di Henry Dunant) era sorta la Croce Rossa Internazionale, organizzazione umanitaria che protegge e assiste le vittime di conflitti armati e di altre situazioni di violenza. C’è un museo oggi a documentarne l’intensa attività.
A Ginevra ha sede il già ricordato CERN (Organizzazione Europea per la ricerca Nucleare), laboratorio di fisica nucleare che avvolto in un’aura da fantascienza fa ricerca d’avanguardia nel campo della fisica delle particelle, fornendo nuove conoscenze utili al progresso scientifico del mondo, coltivando il sogno di risalire alle origini del “big bang” che ha generato l’universo. Per questo motivo in questo gigantesco laboratorio, realizzato a Meyrin, al confine con la Francia, sono stati costruiti degli acceleratori di fasce di particelle, così da provocare delle collisioni. Studiabili attraverso dei rilevatori. Il primo Sincrociclotrone fu costruito nel 1957. Il più recente acceleratore di particelle (LHC) si sviluppa in un tunnel lungo 27 chilometri, scavato a 100 metri di profondità. IL CERN, voluto da 12 paesi (oggi sono 23) si ispira a nobili ideali, orientando la ricerca esclusivamente a scopi civili, i cui risultati hanno per definizione una libera e gratuita diffusione. L’8 ottobre verrà inaugurato il nuovo padiglione “Il Portale della Scienza”, progettato da Renzo Piano e affidato per la costruzione a due imprese italiane. Richiamerà almeno 300.000 visitatori all’anno.
Museo Patek Philippe: una collezione unica di orologi storici
Ginevra è ancora la città di orologi, cioccolato e banche, come l’immaginario suggerisce. Il centro è una vetrina dell’arte del costruire (e del vendere) orologi; arte che è lunga secoli, come testimoniato dagli oltre 2500 pezzi assolutamente unici esposti (e prima ancora collezionati) dal Museo Patek Philippe. Prodigi della micromeccanica di precisione e del gusto per l’arte di ogni epoca. Orologi, calendari lunari, automi, gioielli… Alcuni sono di costruzione Patek Philippe, “firma” che nasce nel 1839.
Di musei Ginevra è ricca. Una visita al MAMCO, il museo di arte moderna e contemporanea più grande della Svizzera, stimola l’immaginazione. Mentre quella al vicino Museo MEG, il Museo Etnografico, offre un viaggio unico alla scoperta di usanze, tradizioni e ritualità quotidiane di popoli di tutto il mondo. Straordinaria la collezione di maschere tribali. Interessante anche il Museo della Riforma, che ripercorre la svolta protestante operata da Calvino. Imperdibile anche la visita alla vicina Cattedrale di Saint Pierre, con la salita alle torri e la visita della sottostante area archeologica che documenta la chiesa delle origini.
Il Museo della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa colpisce invece per l’esposizione permanente “L’avventura umanitaria”, suddivisa in tre sezioni concepiti da architetti di fama internazionale, e per l’archivio dell’Agenzia Internazionale dei prigionieri di guerra 1914-23. Uno spazio importante è dedicati al tema dei rifugiati. Davanti al palazzo delle Nazioni Unite è di grande impatto la “sedia mutilata”, opera dell’artista elvetico Daniel Berset, per ricordare l’orrore delle mutilazioni causate dalle mine anti-uomo.
Escursioni sui battelli della nostalgia e sugli ecologici tuk tuk
Un po’ di leggerezza la regala un viaggio a bordo di uno degli otto battelli (in origine a vapore) in stile Belle Epoque che solcano placidi, specie nel tardo pomeriggio, il lago Lemano, facendo tappa nei porti di tante pittoresche località, come la celebre Nyon, famosa per il suo castello e soprattutto per la sede dell’UEFA, dove vengono effettuati i sorteggi delle principali competizioni europee di calcio. Si può cenare a bordo di questi battelli della nostalgia. Il più famoso è lo Suisse, del 1910. Il più antico il Montreaux.
Ha richiami poetici anche la visita al vicino villaggio di Carouge, che deve la sua fama all’architettura sabauda degli edifici del suo centro storico, alla chiesa di Santa Croce e alle botteghe artigianali che si affacciano lungo le vie della cittadina. Una su tutte? Quella dell’orologiaio Jean Kazès, 91 anni, che ha realizzato il pendolo più lungo del mondo per l’Hotel Cornavin di Ginevra.
Invita alla leggerezza anche l’escursione fra i vigneti della Chasselas, il famoso vino bianco locale, a bordo di “tuk tuk” ad alimentazione elettrica, con degustazioni in varie cantine della zona di Satigny, godendo di paesaggi degni di cornice e con sullo sfondo l’onnipresente lago Lemano, il più grande d’Europa. La Svizzera lo divide con la Francia.
Il Choco Pass apre le porte delle pasticcerie più famose
Il cioccolato è una tentazione costante a Ginevra e consci di questo irresistibile richiamo i cioccolatieri più famosi hanno proposto il Choco Pass, una sorta di “biglietto unico” a 30 euro, per fare tappa in tante cioccolaterie storiche, a partire dalle più famose: Faverger (da quasi 150 anni, ovetti e cremini d’autore), Stettler famoso per il suo “pavé” e Sweetzerland per i suoi “tartufi”. Non a caso è di cioccolato anche la celebre “marmitte”, la vecchia pentola (piena di zuppa bollente) che La Mère Royaume, una madre simbolo di famiglia numerosa, nella notte fra l’11 e il 12 dicembre 1602 gettò d’impeto sui soldati sabaudi che assediavano la città. La “marmitte” di cioccolata si rompe il 12 dicembre di ogni anno per ricordare l’Escalade, appunto questa resistenza dei ginevrini ai Savoia che è diventata simbolo dello spirito libero di questa splendida città ricca di storia e di cultura…
Info: www.geneve.com, www.myswitzerland.com
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