È stato il primo territorio della penisola indiana ad essere colonizzato dagli europei, dopo lo sbarco di Vasco De Gama nel 1498 a Cochin. In seguito arrivarono gli olandesi e quindi gli inglesi. Il Kerala, lo stato più a sud dell’India, è conosciuto perché negli anni ’60 e ’70 era la meta preferita dei “figli dei fiori”, che sognavano un mondo migliore. Terra di forte spiritualità, il Kerala era la “terra promessa” degli hippy di tutto il mondo che a bordo dei mitici pullmini Volkswagen raggiungevano Goa, Cochin e Trivandrum.
Qui è nato l’Ayurveda, che non è solo una tecnica di massaggio, ma una vera e propria filosofia di vita finalizzata al benessere fisico e spirituale.
Nei tempi più recenti, il Kerala ha riempito le cronache dei media italiani per la nota vicenda dei due marò, arrestati a Cochin per la morte di due pescatori indiani. Proprio perché terra di colonizzazione, il Kerala è lo stato che maggiormente ha risentito dell’influenza europea, le cui tracce si notano nei quartieri storici delle città, che conservano edifici in stile coloniale.
A Cochin da non perdere la visita al quartiere olandese. Un’altra conferma dell’anima multietnica del Kerala arriva dalla religione: i cristiani (cattolici e protestanti) rappresentano un quarto della popolazione, il rimanente è musulmano, mentre la metà è dedita ai culti buddisti.
Una delle massime rappresentazioni della tradizione, della ritualità e della spiritualità è il Kathakali, una forma espressiva che coniuga la danza con il teatro e dove, fatto curioso, tutti i personaggi sono maschi, anche quelli che interpretano il ruolo femminile. Molto suggestiva è la fase del trucco dei vari attori, che si immedesimano con personaggi epici e popolari.
Il Kerala è anche natura. In battello si visita la riserva di Peryar, dove al tramonto si incontrano branchi di elefanti o bufali che raggiungono il fiume per abbeverarsi. Il pernottamento consigliato è al Mountain Courtyard Hotel, immerso nel verde delle colline dove si coltivano tè, pepe e spezie varie.
Da non perdere la crociera sul lago Vembanadu, a bordo delle caratteristiche house-boat che partono da Kumarakom. L’escursione dura un giorno e una notte e regala emozioni uniche, scandite dalla vita quotidiana dei pescatori – che vivono nei pittoreschi villaggi immersi nella vegetazione tropicale -, dal tramonto mozzafiato e dalla vegetazione lacustre, dove nidificano particolari specie di uccelli.
La capitale del Kerala, Trivandrum, che il Mahatma Ganghi chiamava “la città sempre verde”, conserva quasi intatta l’impronta coloniale. Mete da non perdere il Padmanabha Swamy Temple, con la sua caratteristica cupola, ed il palazzo del maraja, che conserva opere d’arte di straordinaria bellezza.
Un piccolo tour operator di Bergamo, Viaggindia, propone sia viaggi di gruppo che individuali. Il titolare è l’indiano Kesar Singh, persona molto preparata e attenta alle singole esigenze.
Info: Ufficio Nazionale del Turismo Indiano, Via Albricci, 9 – Milano e-mail: info@IndiaTourismMilan.com – web: www.IndiaTourismMilan.com
www.viaggindia.it – kesar@viaggindia.it –