Rivive l’antico percorso dei pellegrini che da Siena andavano al Santuario Mariano di Loreto. Il fascino delle Crete Senesi con i tesori artistici delle antiche pievi e i borghi di Asciano, Torrita e Cortona.
Una strada che sa raccontare mille storie. E’ la via Lauretana percorsa, tra il XV e XVII secolo, da di artisti, mercanti e pellegrini diretti al Santuario Mariano di Loreto. Una strada che, staccandosi dalla via Francigena a Siena (Porta Pispini), si dirigeva ad est per raggiungere Cortona e quindi lambendo la sponda orientale del Lago Trasimeno costeggiava Perugia, Foligno e, attraverso il passo di Colfiorito, raggiungeva Loreto, dove secondo la tradizione gli Angeli nel 1294 posarono la Casa di Maria. Una via in passato artefice di un sorprendente fermento culturale e ora riproposta ai turisti. La via Lauretana, lunga circa 90 chilometri, un tempo era la principale arteria di collegamento fra la Val di Chiana e le Marche. Molto suggestivo è il tratto delle Crete Senesi con le Biancane di Leonina, piccole colline rotondeggianti conosciute come “mamelloni” che con il sole estivo assumono un colore bianco abbagliante. Site Transitorie è la curiosità delle Crete Senesi. Il monumento in pietra si trova al bivio di tre strade di campagna. Una vista mozzafiato sulle Crete si gode da Mucigliani, piccolo borgo posto su un’altura. Il pellegrinaggio lauretano teneva in grande considerazione tutte le raffigurazione mariane quali l’Annunciazione, la Visitazione, la Natività, la Sacra Famiglia. La via era segnalata con capitelli votivi e le molte pievi che s’incontrano racchiudono tele di artisti che hanno voluto lasciare testimonianze ai fedeli.
Come la pieve di Sant’Ippolito (714 d.C.) nei pressi di Asciano che conserva un pregevole affresco, recentemente restaurato, che rappresenta la Sacra Conversazione. La particolarità è l’autoritratto di Raffaello sotto le vesti di Sant’Ippolito. Altra tappa è il Monte Sante Marie, borgo di origine Longobarda, oggi sotto tutela per il suo valore storico e naturalistico. La tenuta produce le eccellenze del territorio come olio evo e grani antichi. Poco lontano c’è la Fratta, grande tenuta agricola, che offre anche ospitalità. Qui sono state girate alcune scene del film Pinocchio. Asciano ha molto da raccontare e da fare vedere. Racchiusa in parte dalla cinta ellittica delle mura in mattoni Torrita di Siena è uno scrigno di bellezze. La città diede i natali al famoso Ghino di Tacco, ricordato nel Decamerone e nella Divina Commedia. Principale accesso al borgo è porta Gavina che conserva il medioevale portone in legno. La chiesa romanica delle Sante Flora e Lucilla è l’edificio di maggiore pregio e custodisce un importante museo. L’opera artistica più significativa ed enigmatica è il bassorilievo marmoreo “Il sangue del Redentore”, meglio conosciuto come la Lunetta di Donatello. Accanto alla chiesa c’è il Teatro degli Oscuri. Da visitare anche l’oratorio della Madonna delle Nevi.
Prima di arrivare a Sinalunga per inoltrarsi nei cunicoli sotterranei che penetrano per 300 metri sotto la cittadina, una sosta va fatta alle Serre di Rapolano famosa per le cave di travertino, a San Gimignanello borgo autentico dalla storia millenaria che oggi produce vini e olio eccellenti. Lungo la via Lauterana s’incontrano i Poderi Leopoldini ed il Torrione della Fattoria dell’Abbadia. La leopoldina è una particolare tipologia di case coloniche realizzate tra il 1700 e 1800 durante la bonifica. Cortona è l’ultima tappa toscana prima i entrare nelle Marche. E’ importante per il passato millenario (Etruschi, Romani, libero comune e poi Signoria di Firenze). Va visitata camminando lentamente lungo i vicoli dall’impronta medioevale, soffermandosi ad ogni angolo per ammirare capitelli, chiese e portoni dei palazzi signorili. Da vedere il Maec (Museo Accademia Etrusca), la Porta Bifora (detta Maledetta), il Palazzo Municipale con la Sala del Consiglio. La via Lauretana è un percorso nuovo, tutto da scoprire che coinvolge e affascina.
Info: www.lauretana.it