La Sardegna più vera e inedita tra le varietà dei paesaggi e i borghi dell’entroterra

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La Sardegna è caratterizzata da una varietà paesaggistica raramente riscontrabile altrove. Con una superficie di oltre 20.000 km2 e quasi 2.000 km di costa, vanta spiagge meravigliose, località da sogno e luoghi paradisiaci per surfisti, velisti e subacquei.

Anche l’entroterra sa affascinare i suoi  visitatori: tra grotte e gole che ricordano il Far West, verdi foreste, pianure lussureggianti, campi di fiori dai colori vivaci e altopiani su cui cavalcano liberi i cavalli selvaggi. Una Sardegna inedita, fatta di tradizioni, prelibatezze e attività per tutti i gusti. I sapori di questa terra rappresentano anche un’opportunità per scoprire le radici storiche dei piatti più caratteristici ele  piccole realtà agricole locali che coltivano la terra anche con tecniche tradizionali, per ricavarne prodotti di alta qualità alla base di ricette tipiche.Tra i borghi più suggestivi caratterizzati da una grande varietà enogastronomica:

GERGEI

Paese della Trexenta, area della Sardegna centro-meridionale e zona agricola per eccellenza, sorge attorno a due nuraghi. Gergei si trova in una vallata circondata dalla Giara di Serri e dal monte Trempu così come da fertili colline e dal rio Mannu. È conosciuto come il «paese del buon olio», ottenuto dalla varietà autoctona delle olive mallocria, che ha ottenuto ambiti riconoscimenti: Gergei fa parte dell’«Associazione Nazionale Città dell’Olio» che riunisce 250 comuni italiani produttori. Al centro dell’abitato sorge la chiesa parrocchiale di san Vito martire, di forme tardogotiche, risalente al XVI secolo, che presenta un portale sormontato da rosone. Nel territorio limitrofo sorgono anche alcune domus de janas, a testimoniare che la zona fu frequentata già dal Neolitico. Successivamente, in epoca nuragica, la densità di popolazione si ampliò come testimoniano i villaggi sorti attorno ai nuraghi Santu Perdu e Santa Maria.

GESICO

Piccolo borgo che riunisce tradizioni secolari, intensa devozione, archeologia e squisiti sapori. Adagiato nella valle del rio Mannu, ai piedi del monte San Mauro, Gesico è soprannominato il «paese delle sette chiese». Sulla sua sommità svetta la Chiesa di San Mauro, meta di una processione in onore del santo che si svolge a settembre. Si tratta di una delle sette chiese del borgo, di cui tre sono ruderi: San Rocco, Santa Lucia e San Sebastiano, costruita su un insediamento nuragico. Di grande importanza risultano anche il vicino nuraghe Sitziddiri e i complessi di San Sebastiano e Accasa. Oltre che per beni storici, il paese è famoso per le sue strade adornate da murales e sculture, opere dei maggiori artisti sardi. Inoltre, Gesico è celebre per sue lumache, tanto da essere una della «Dodici Città Italiane delle Lumache».

GUASILA

Una spiccata identità culturale ed edifici storici caratterizzano questo borgo di tradizione cerealicola. Guasilia è adagiato su fertili colline della Trexenta che ne caratterizzano il paesaggio. Sul punto più alto del paese spicca il Santuario della Beata Vergine Assunta, terminato nel 1852. Nello storico complesso vicino alla chiesa sorge, inoltre, il museo d’arte sacra Scrinia Sacra. La presenza umana nel territorio è documentata fin dal IV millennio a.C. con le domus de Janas di Is Concas, sito archeologico straordinario per la disposizione geometrica degli ambienti e per l’accurata lavorazione. La frequentazione fu consistente anche in età nuragica: tra i vari insediamenti spicca, infatti, la Reggia di Barru, attorno alla quale sono state rinvenute tracce di un villaggio.

MANDAS

Ducato della dominazione spagnola e snodo centrale dell’Isola, ora splendida meta culturale e naturalistica al confine tra Campidano e Barbagia. Il territorio fu intensamente abitato in età nuragica come raccontano i circa 50 siti presenti, tra cui la Tomba dei Giganti di s’Arruina de su Procu e il complesso di Su Angiu. Il centro del paese conserva tracce del glorioso passato con il maestoso palazzo municipale risalente all’800, il compendio medievale con la chiesetta e il Convento di Sant’Antonio Abate e la dimora settecentesca Is Lollasa ‘e is Aiaiusu, adesso Museo Etnografico. A Mandas, inoltre, è possibile respirare le atmosfere della cultura contadina: a Is lollas de is aiaiusu, dal 2005 museo comunale che rappresenta una tipica abitazione del passato, nonché durante l’annuale Sagra del Formaggio, a luglio.

NURRI

Piccolo paese del Sarcidano, regione della Sardegna centrale, che si adagia sul crinale di un vulcano inattivo circondato da colline e macchia mediterranea. Qui i terreni fertili hanno favorito la coltivazione di cereali, l’installazione di vigneti e uliveti. Anche l’allevamento fa parte della tradizione locale e si producono formaggi di alta qualità. La cucina è legata all’attività pastorale e propone piatti semplici ma molto gustosi. Nurri era conosciuto fin dall’antichità per la maestria nella costruzione delle macine, indispensabili per la lavorazione di cereali, tra i prodotti di punta di questo paese. Nel cuore del borgo lo sguardo viene colpito dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, in stile gotico – catalano, e la Chiesa di Santa Rosa da Viterbo, annessa al convento dei Cappuccini. Il nucleo originale di Nurri si sviluppò attorno al Nuraghe Sardajara, che, insieme a domus de Janas e ai nuraghi Corongiu ‘e Maria, il Santu Perdu e su Pitti de is Cangialis testimoniano il passato preistorico della località.

SELEGAS

Borgo al centro della Trexenta, importante sin dall’epoca romana per la produzione di cereali e abbondanti coltivazioni di segale da cui Selegas prende il suo nome. Il centro storico è impreziosito dalla presenza di numerosi murales, realizzati da artisti del luogo e che raccontano la cultura locale: dalle tradizioni alla storia. L’area nella quale sorge l’abitato è stata frequentata in epoca nuragica e romana, come testimoniato dalla presenza nel territorio di diverse testimonianze archeologiche, tra cui nuraghi, tombe dei giganti e pozzi sacri. Tra i resti dell’età del Bronzo spicca il nuraghe Nuritzi, complesso, di cui è in piedi parte del mastio. Il nuraghe Simieri è collegato al Santu Teru di Senorbì, e sorge sul Bruncu Simieri, alterazione di ‘monte dei Sumeri’.

SERRI

Un piccolo centro agropastorale la cui natura, cultura, archeologia e prelibatezze culinarie ne fanno uno dei Borghi Autentici d’Italia. L’abitato del paese è racchiuso dalla Giara di Serri, l’unico altopiano di origine vulcanica abitato in Sardegna. È il luogo ideale per escursioni a piedi, in bici o a cavallo e da qui lo sguardo si posa su un meraviglioso panorama che va dal Gennargentu alle colline della Marmilla e giunge sino alle coste sud-occidentali. Alla natura lussureggiante si affiancano fertili campagne adibite a pascolo, da cui si ottengono ottimi formaggi, e coltivate a ortaggi, frutteti e vigneti, da cui provengono vini eccellenti. Carni e ottimo olio sono le basi delle ricette locali.

SIURGUS DONIGALA

Il comune è nato dall’unificazione dei due paesi, Siurgus e Donigala, ad opera di Vittorio Emanuele III. Seurgus fu centro importante fin da epoca romana, come dimostrano resti di villaggi, guarnigioni e necropoli che vanno dall’ Età Repubblicana all’Alto Impero. Il centro conserva tracce del passato medievale in edifici e cortes, tra cui il centro rurale Donnicalia (da cui Donigala), grande azienda agricola del giudice. A Siurgus si trovano anche le chiese di Santa Susanna e San Francesco, a Donigala, invece, Nostra Signora di Monserrato e il Santuario di San Sebastiano. Siurgus Donigala ospita circa 40 nuraghi, il più importante è su Nuraxi, nel cui mastio è venuto alla luce un sepolcreto bizantino. Sulle sue mura si sovrappongono edifici romani: fu il primo nucleo del paese, coperto dall’odierno abitato. Il nuraghe più antico è l’Arcei, di cui restano mastio, villaggio e una piccola tomba di Giganti.

SUELLI

Il comune fu, tra XI e inizio XV secolo, sede della diocesi di Barbaria (Trexenta, Barbagia inferiore, Quirra e Sarrabus), centro di venerazione del suo primo vescovo: san Giorgio, noto per i miracoli, dichiarato santo per volontà popolare e celebrato annualmente per cinque giorni dopo la Pentecoste. A lui è dedicato uno degli itinerari spirituali più suggestivi dell’Isola, Il Cammino di San Giorgio Vescovo di Suelli. Influenza e tradizione ecclesiastiche sono evidenti in architetture e arredi sacri del paese, come l’ex cattedrale di san Pietro apostolo, posta nella parte alta dell’abitato. A San Pietro si affiancano la torre campanaria ‘gotica’ e il santuario di san Giorgio, il cui restauro portò alla luce tre strati pavimentali, il più profondo altomedioevale. L’abitato ha origine ‘giudicale’, case a corte in arenaria accessibili da imponenti portali. Attorno svettano colline coltivate a grano, vigneti e uliveti. La tradizione agricola è testimoniata, tra le altre, dalla Sagra del Chicco d’Oro, ad agosto. Nei dintorni del paese si trova anche il maestoso Nuraghe Piscu, monumento-simbolo della civiltà nuragica in Trexenta.

 

Foto di Ettore Cavalli

 

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