Il 2020 è l’anno delle celebrazioni del 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio, artista che ha mosso i suoi primi passi proprio nelle Marche, in particolare a Urbino, sua città natale. Le Marche, nominate da Lonely Planet Best in Travel 2020, al secondo posto tre le dieci migliori destinazioni al mondo e unica italiana in classifica, sono pronte a celebrare l’illustre concittadino con una serie di mostre e eventi, presentate di recente alla BIT di Milano, non solo nella regione, ma anche all’estero.
Urbino città Patrimonio dell’Umanità Unesco
Urbino, città Unesco, è stata recentemente inserita dal New York Times tra le mete turistiche del 2020, quindi da dove, se non dalla città dei Montefeltro, può partire il tour alla scoperta di Raffaello nelle Marche?
Raffaello Sanzio nacque a Urbino il venerdì santo 28 marzo 1483 e lì nella casa del padre Giovanni Santi, umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, visse i primi anni della sua formazione artistica. Ancora oggi è possibile visitare la casa natale di Raffaello dove, come scriveva Carlo Bo nel 1984, “ha imparato la divina proporzione degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia, della dignità da dare al suo lavoro di Pittore”.
Palazzo Ducale, voluto da Federico da Montefeltro e dimora principesca tra le più belle d’Europa, oggi è sede della Galleria Nazionale delle Marche, che conserva nelle sue collezioni uno dei dipinti più enigmatici di Raffaello, il Ritratto di gentildonna detta la Muta, per le labbra perfettamente sigillate. Probabilmente Raffaello ha dipinto lo stesso soggetto in due fasi diverse: una prima stesura risale al periodo giovanile, quando la donna viene rappresentata con forme più morbide, i capelli mossi e una scollatura più ampia, mentre la figura ora visibile mostra tratti di austerità nel volto, una posizione leggermente diversa delle spalle e non ha la scollatura, segno della morte del marito che avvenne nel 1501.
Alla Galleria Nazionale delle Marche è in corso fino al 13 aprile la mostra Raphael Ware. I colori del Rinascimento che presenta 147 raffinati esemplari di maiolica italiana rinascimentale, provenienti dalla più grande collezione privata al mondo, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su quell’importante momento della tradizione artistica italiana, a cui viene associato il nome del grande pittore urbinate. A partire dalle prime settimane di quest’anno e fino alla fine del 2020, saranno organizzati in successione una serie di eventi legati al nome di Raffaello: mostre, convegni, spettacoli, scambi culturali internazionali, manifestazioni sportive, attività ludiche, percorsi di visita.
Da giugno a ottobre, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, prenderà avvio la mostra Raffaello e Baldassarre Castiglione a cura di Vittorio Sgarbi, Elisabetta Losetti e Pietro Di Natale che, attraverso la figura dell’autore del Cortegiano, intende raccontare la cultura di un’epoca straordinaria. Il progetto “Raffaello Bambino”, creato in stretto legame che l’Accademia Raffaello, propone immagini, testi e indicazioni in un circuito di scoperta, suddiviso in vari punti, in cui la città parla ai bambini in visita.
Di grande qualità è il segmento degli spettacoli dedicati a Raffaello e al Rinascimento, con produzioni originali e interpreti di rilevo: al Teatro Sanzio, Alessandro Preziosi sarà il protagonista di Raffaello. Una vita felice, di Antonio Forcellino, poi David Riondino & Dario Vergassola con Raffaello, La Fornarina, il Cinquecento e altre storie e infine La leggenda del pittore divino, un progetto di e con Matthias Martelli. Ad agosto, nella Sala degli Angeli di Palazzo Ducale si tiene Raphael Urbinas. Musica Picta de Divin Pictore, una anteprima nazionale dei Sonetti di Raffaello e le Rime di Giovanni Santi in musica.
Le mostre dedicate a Raffaello
Dal 25 febbraio al 19 aprile 2020, nei rinnovati spazi espositivi del Bastione Sangallo, il Comune di Loreto rende omaggio a Raffaello con una mostra speciale. Sarà presentato infatti per la prima volta in assoluto l’arazzo da cartone di Raffaello raffigurante Ananias e Saphira, appartenente alla Collezione Bilotti Ruggi d’Aragona.
Sempre a Loreto il Museo Pontificio della Santa Casa presenta dal 4 aprile al 5 luglio 2020 la mostra La “Madonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un’opera, che darà conto della storia di un celebre soggetto caro a Raffaello, la cosiddetta Madonna del Velo o Madonna di Loreto appunto, una cui pregevole replica della bottega dello stesso maestro urbinate fu donata all’inizio del XVIII secolo al santuario lauretano. L’esposizione da un lato ricostruirà le vicende relative ai passaggi di sede del dipinto raffaellesco, dall’altro sarà l’occasione per poter fruire di un’altra pregevole versione del soggetto che verrà restaurata per l’occasione: si tratta di quella attribuita a Raffaello e bottega. Nei primi anni del Novecento Adolfo Venturi poté visionare il quadro e fu il primo ad attribuirlo a Raffaello. Il suo giudizio sarebbe stato poi avallato da altri illustri specialisti del Rinascimento italiano quali Bernard Berenson, Georg Gronau e Roberto Longhi, e alcuni anni dopo da Federico Zeri.
A Jesi (AN) invece presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti, andrà in scena dal 6 giugno 2020 al 6 gennaio 2021 la mostra Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica. L’esposizione vuole esplorare le connessioni tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci, punto di riferimento a Roma per artisti, antiquari e poeti, attraverso documenti originali e l’uso di tecnologie digitali innovative che permetteranno ricostruzioni dei capolavori raffaelleschi. In particolare, grazie al libro La bellezza del numero. Angelo Colocci e la nascita dello stato nazione di Giorgio Mangani (Il Lavoro Editoriale, 2018), è possibile ipotizzare che Colocci possa aver avuto un ruolo importante nella progettazione dei contenuti della Stanza della Segnatura di Raffaello nelle Stanze Vaticane, non solo, che vi sia anche rappresentato, nella Scuola di Atene, nelle sembianze del personaggio barbuto (nelle vesti di Strabone o Zoroastro) che tiene in mano il cosmo, ritratto vicino a Raffaello. La mostra ripercorre così l’affascinante storia di questo personaggio, illustrandone i molteplici interessi e soprattutto rileggendo alcune delle pagine più straordinarie di Raffaello attraverso gli occhi dell’umanista che in qualche modo ha influenzato l’artista e fu un punto di riferimento fondamentale nella Roma di Leone X per tutti coloro che guardavano alla rinascita dell’Antico come a una uova forma di splendore della rinata caput mundi.
Un viaggio tra 12 perle della provincia di Pesaro Urbino
Continua a crescere il progetto di promozione, comunicazione e valorizzazione turistica ideato da Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord, a testimonianza della validità e della proposta variegata e di assoluta qualità. L’Itinerario della Bellezza 2020 giunge a quota 12. Sono infatti così tanti i Comuni della provincia di Pesaro e Urbino che hanno aderito al progetto: Pesaro, Urbino, Fano, Gradara, Gabicce Mare, Pergola, Mondavio (nella foto), Fossombrone, Colli al Metauro, Cagli, Terre Roveresche, Sant’Angelo in Vado. «L’Itinerario – spiega il direttore Amerigo Varotti – è il viaggio attraverso la bellezza di un territorio tra i più belli d’Italia che unisce località balneari di qualità quali Gabicce Mare, Pesaro e Fano, a Paesi e Città ricchi di storia, arte e cultura, in un ambiente incontaminato e di grande fascino».
Le colline marchigiane, dolci e digradanti verso il mare – come Colli al Metauro, Mondavio e Terre Roveresche-; le città fortificate e murate; i borghi storici; i panorami mozzafiato; la città Patrimonio dell’Umanità di Urbino; le scoperte archeologiche più importanti del secolo scorso (a Pergola e Sant’Angelo in Vado); l’immenso patrimonio di opere d’arte custodito in chiese e musei; luoghi e città romantiche e dell’amore come Cagli, Fossombrone e Gradara; una ricca offerta enogastronomica, valorizzata dalle Fiere e Mostre del Tartufo di Fossombrone, Pergola e Sant’Angelo in Vado.
Manifestazioni culturali e rievocazioni storiche (come la Caccia al Cinghiale di Mondavio, la Festa del Duca di Urbino, il Palio dell’Oca dei Cagli o le rievocazioni romane di Fano e Sant’Angelo in Vado) di grande impatto emotivo e di risonanza internazionale (come il ROF – Rossini Opera Festival di Pesaro). Questo e molto altro é l’Itinerario della Bellezza nella Provincia di Pesaro e Urbino perché la bellezza è storia, arte, cultura, ambiente e territorio, qualità delle produzioni agroalimentari e l’eccellenza dell’artigianato e della manifattura.
Info: www.turismo.marche.it – lemarchediurbino.it