Le Cascate del Bucamante, nel modenese, tra natura e leggenda

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La Muschiosa - Cascate del Bucamante ©Sara Rubino

La Muschiosa

C’era una volta, a Monfestino, una bionda principessa ammirata da tutti per la sua bellezza. Odina – questo era il suo nome – amava passeggiare nei boschi attorno al castello, in compagnia della sua fedele dama, Fiorina. Nel corso di una di queste passeggiate fu attratta dal suono leggero di uno zufolo e decise di seguirlo: giunse così in una radura, dove un povero ma bellissimo pastore, Titiro, suonava per tenere a bada il gregge. Bastò un solo sguardo perché tra i due sbocciasse l’amore. Nelle settimane seguenti, Odina tornò spesso alla radura dove, puntuale, l’attendeva il pastore. L’invidiosa Fiorina, però, denunciò i loro innocenti incontri a re Guidobaldo, che li proibì. Odina non poteva sopportare di stare lontana da Titiro, e prese allora a incontrarlo di nascosto. I due amanti passarono così molti momenti felici, ma bastò un solo passo falso per essere colti in flagrante: il re decise allora di rinchiudere la figlia in una torre. Ma la forza dell’amore era più forte, e la principessa riuscì a fuggire. Non appena ebbe raggiunto Titiro, tuttavia, i due giovani si accorsero di essere inseguiti. Se fossero stati catturati non avrebbero mai più potuto abbracciarsi: così, nel desiderio di rendere eterno il loro amore, non videro alternative se non gettarsi, insieme, dalla cima della cascata vicina.

Salto del Gran Masso - Cascate del Bucamante ©Sara Rubino

Salto del Gran Masso

Questa la triste leggenda che circonda uno dei luoghi più incantevoli della provincia di Modena: le Cascate del Bucamante, che si sviluppano lungo l’omonimo Rio nel territorio del Comune di Serramazzoni. La leggenda viene evocata già nel toponimo – Bucamante, infatti, sta per “Buca
degli Amanti”, a ricordare il luogo in cui i due giovani giacciono insieme – e viene richiamata nei nomi dei due sentieri lungo i quali esplorarle.
Una volta raggiunto in auto il parcheggio, infatti, dopo pochi passi di strada sterrata si potrà scegliere tra due vie: Titiro è il sentiero più impegnativo, che si arrampica in alto – da buon pastore di capre – attraversa i boschi e poi ridiscende fino alle cascate e al fiume; Odina sceglie, per le sue passeggiate, la via più semplice e più suggestiva, che costeggia il Rio. I due percorsi si riuniscono, naturalmente, alle cascate principali, da dove si potrà tornare sui propri passi o imboccare, per il ritorno, la strada alternativa.

Di cascate il Rio Bucamante non ne forma soltanto una: sul sentiero di Odina, infatti, già dopo pochi passi si incontrano i primi, piccoli salti d’acqua, che vanno a farsi più alti e più sorprendenti man mano che ci si avvicina alla cascata della leggenda. Il percorso – semplice e ben tenuto, e facilmente percorribile anche dai più piccini – prevede piccole aree di sosta, non attrezzate, accanto a ognuno dei salti più belli: zone di terreno pianeggiante dove stendere una coperta per un rilassante picnic al fresco. Una delle più suggestive è sicuramente quella del Grande Masso, dove i più avventurosi potranno tentare l’arrampicata della grande roccia sulla riva.

Cascata Doppia - Cascate del Bucamante ©Sara Rubino

Uno dei salti della Cascata Doppia

Dopo appena un quarto d’ora di cammino si raggiunge il punto più scenografico: la Cascata Doppia, così chiamata perché due cascate gemelle si fronteggiano ai lati dello stesso specchio d’acqua, provenienti l’una da Monfestino e l’altra da Cornazzano. Da qui anche il sentiero di Odina comincia a salire, ma con gradini scavati nel sentiero e ringhiere in legno che non lo rendono impegnativo. Una volta arrivati in alto, dopo altri salti e pochi passi si raggiunge la Cascata Principale, quella della Leggenda. Ad andarci in estate o in periodi asciutti si potrebbe restare delusi dalla poca acqua, ma si potrà comunque rendere omaggio ai due amanti all’ombra dell’imponente parete di roccia, per poi continuare a salire verso altri due punti di grande interesse: il primo è la Muschiosa, cascata di grandissimo impatto e forse la più bella del sentiero. Come dice il nome, la roccia sulla quale scorre è interamente ricoperta di folto muschio, che la dipinge di un verde intenso. Ancora qualche passo più in su ci sono invece Le Travertine, un insieme di piccole vaschette suddivise da paratie di travertino, tra le quali scorre l’acqua, formando un paesaggio insolito. Queste ultime due aree sono state ripulite e restituite alla passeggiata soltanto da poco, grazie al lavoro del Gruppo Naturalistico Bucamante, che prevede di rendere sempre più accessibile l’intera area.

Le Travertine - Cascate del Bucamante ©Sara Rubino

Le Travertine

Insomma, un luogo incantevole dove chiunque può trovare un angolo di pace e bellezza e provare a rivivere il grande amore della favola struggente di Odina e Titiro, e rendere omaggio a due giovani tanto sfortunati quanto innamorati.

Per raggiungere le Cascate, venendo da Modena bisogna percorrere la SS.12 Nuova Estense in direzione Serramazzoni – Pavullo nel Frignano. Dopo Torre Maina si prosegue per circa 4-5 km, fino al bivio per Pazzano, da dove sono visibili le indicazioni per Le Cascate.

Info: Comune di SerramazzoniAppennino Modenese

Testo e foto di Sara Rubino

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