Se tracciate idealmente, su di un cartina geografica, anche se le cartine non si “pasticciano”, una circonferenza con centro Varese e raggio 10 km, la sorpresa sarà che nel cerchio troverete ben 4 siti facenti parte del “Patrimonio dell’Umanità”: l’UNESCO infatti ha loro attribuito il prestigioso riconoscimento dato l’altissimo valore di ciascuno. L’area identificata è un florido ed esteso polmone di verde, punteggiato di giardini e ville, a cominciare dal capoluogo, Varese, che nel suo modernizzarsi non ha perso il tratto nobile ed elegante, lo stile, che la distinse allorché una società aristocratica la scelse per dimora o per villeggiatura. Fu poi anche un riferimento, e lo è tuttora, per il turismo internazionale.
Dal Palazzo Estense, dagli splendidi Giardini Pubblici all’italiana, ma altresì dal suo tessuto urbano in generale, il visitatore ritrae un senso non comune di piacevole sensazione. Invero, sia in città che nel circondario, è evidente il segno di un’accuratezza voluta e praticata che riesce a minimizzare l’impatto della solita, desolante urbanizzazione becera e sciatta, specie periferica ma non soltanto, frutto, dal dopoguerra in poi, di una speculazione bieca en pendant con la cecità di chi avrebbe dovuto coordinare, indirizzare e controllare in nome di un superiore interesse, quello di non sacrificare la bellezza di cui eravamo depositari. E frutto anche, non si può sottacerlo, di un’incultura lasciata colpevolmente prosperare quando non è stata addirittura favorita con uno stupido livellamento al basso dei valori.
Per sommi capi, giacché sul web sono descritti ampiamente, i beni “varesini” accolti dalla prestigiosa Organizzazione Internazionale, consistono in un Sacro Monte, in una minuscola Isola, in un Insediamento medievale, in una montagna. Più avanti citeremo l’ottimo compendio condensato in una Guida, agile, economica, esauriente. Il Sacro Monte di Varese è uno dei nove, sette in Piemonte, due in Lombardia, formanti una serie, dal 2003, all’interno della World Heritage List.Culla dell’anima e della devozione, 14 cappelle oltre a una Prima, ispirate ai Misteri del Rosario, affrescate e ospitanti statue in terracotta. Poi, in cima al colle, dov’è il Borgo di S. Maria del Monte troviamo il Santuario www.sacromonte.it. Da vedere inoltre due interessanti musei, Pogliaghi www.casamuseopogliaghi.it e Baroffio www.museobaroffio.it
L’Isolino Virginia, di valenza al contempo scientifica, storica e naturalistica, si raggiunge in breve con un natante che solca dolcemente la superficie del lago, un tempo tra i più pescosi. Ci vuol poco per rendersi conto dell’amenità del luogo e del fascino che ne promana. Si tratta di un Sito palafitticolo preistorico dell’arco alpino, bene Unesco dal 2011, cui si affiancano due emergenze, il Bodio centrale e il Sabbione: l’insieme è una preziosa testimonianza del periodo che va dal Primo Neolitico all’Età del Bronzo. Sull’Isolino ha sede il Museo Preistorico e c’è anche un ristorante, per maggiori info consultate il sito web: www.isolinovirginia.it. Nella valle dell’Olona, che annovera diversi tesori, basti pensare a Castiglione Olona, il Complesso archeologico, bene UNESCO dal 2011, che riunisce Castelseprio e il Monastero di Torba, quest’ultimo magistralmente restaurato e offerto alla fruizione dalla sapiente e benemerita opera del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, rientra nella serialità “I Longobardi in Italia”. Il Monte San Giorgio, bene UNESCO dal 2010, ma la parte svizzera lo era già dal 2003, è un giacimento fossilifero riferibile ad oltre 200 milioni di anni fa e rappresenta un patrimonio geo-paleontologico di straordinaria importanza: www.montesangiorgio.org
Una bella guida, scritta in modo piano, ma assolutamente non banale né superficiale, corredata di foto, dal titolo “I tesori d’Italia e l’UNESCO – La Provincia di Varese” di Sagep Editori, è un eccellente sussidio che consente al visitatore di apprezzare al meglio i 4 Siti di cui stiamo parlando. Pure una visita guidata, che ha il vantaggio di una possibile interlocuzione diretta tra l’accompagnatore e l’accompagnato, è un’occasione da cogliere quando c’è. E qui c’è. Dieci partner, “capitanati” da Moranditour hanno dato vita ad un’iniziativa degna di ammirazione. All’insegna Varese 4U, si sono assunti l’impegno di valorizzare e organizzare proposte turistiche incentrate proprio sui 4 Siti. Ed è cosa molto notabile che, come abbiamo avuto modo di riscontrare direttamente, un’attività d’impresa sia stata messa a servizio del far cultura. L’entusiasmo, la determinazione, la convinzione di svolgere un compito “alto” era ben percepibile in tutti “quelli di Moranditour” mentre ci accompagnavano: un buon inizio, un facile pronostico di successo. La base operativa consta di un centro prenotazioni, di una piattaforma gestionale, di due bus decorati con le immagini dei siti.