Presentata la “co-progettazione” da Borghi Autentici d’Italia, insieme alla Regione Calabria ed ai partner coinvolti nel progetto Rete delle Comunità Ospitali di Calabria
Comunità Ospitali di Calabria è la nuova esperienza di co-progettazione nata dalla collaborazione fra BAI – Borghi Autentici d’Italia e Regione Calabria con la partecipazione di Legacoop e che coinvolge amministrazioni locali, realtà associative, operatori del comparto turistico, soggetti del terzo settore e cittadini. La Rete delle Comunità Ospitali di Calabria rappresenta il frutto di un percorso di co-progettazione e rigenerazione sociale che ha inteso valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del territorio, inventando nuove forme di attrattività, lontane dalle logiche del turismo predatorio. Non “borghi cartolina” quelli della rete quindi, ma comunità capaci di trattenere i cittadini residenti e di accogliere quelli temporanei, grazie ad azioni e iniziative che mettono al centro le persone, generando valore e stimolando la crescita economica e sociale del territorio. In pratica, un nuovo modo di vivere il territorio, seguendo una filosofia innovativa di accoglienza.
Nello specifico, i borghi coinvolti nella rete delle Comunità Ospitali della Calabria sono distribuiti fra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Si comincia con Melissa, il “borgo cantina” dove il vino diventa vettore di una comunità autentica, per poi proseguire con Gizzeria, il “borgo di Ligea”, luogo ottimale dove costruire un nuovo progetto di vita, Miglierina, il “borgo della luce”, che si distingue per la valorizzazione dell’ambiente locale, per la creatività e per l’accoglienza diffusa, Serrastretta, il “borgo della sedia” celebre per la valorizzazione della filiera del legno e per la qualità artigianale della sua falegnameria, Casali del Manco, il “borgo sano e plurale”, dove si respira l’aria più pulita d’Europa; Laino Castello, il “borgo tra storia e paesaggio” ricco di tracce delle antiche civiltà e percorsi di cultura, San Lorenzo Bellizzi, il “borgo dell’outdoor” famoso per la sua rete di turismo ospitale (e per il suo prosciutto), Canna, il “borgo della musica”, che qui diventa linguaggio universale di una comunità viva, e Roseto Capo Spulico, il “borgo delle (diverse) abilità” in cui l’identità locale viene rielaborata in senso inclusivo.
La rete è il frutto di un lungo processo di istruttoria durato per tutto il 2023, istruttoria che ha compreso laboratori, momenti di approfondimento e di contestualizzazione del senso della comunità ospitale, sopralluoghi da parte di esperti del comparto, realizzazione di smart guides, percorsi formativi e informativi concepiti con l’obiettivo di sperimentare un modello di economia ancorata alle esigenze di crescita dei territori come, ad esempio, la “cooperativa di comunità”. Il risultato è una rete di comunità ospitali accomunate tra loro non solo da un insieme di valori condivisi ma anche dai medesimi strumenti di sviluppo.
Un nuovo modo di concepire una comunità perfettamente descritto, in occasione della BMT, anche dalla Travel designer Angela Donato: “Il viaggio di oggi, non chiederti più dove, ma chi. La nuova prospettiva di turismo impone che lo stimolo a viaggiare sia mosso non più da dove si vuole andare, ma da CHI si vuole conoscere. Il senso sempre più diffuso di solitudine delle persone può essere trasformato in felicità attraverso esperienze di alto valore umano. La pandemia ha rappresentato per i borghi periferici un’opportunità di crescita. Il cambiamento è avvenuto nella testa delle persone e nei loro comportamenti e processi decisionali”.
Un modello innovativo, dunque, ma dalle radici affondate nella tradizione e dal cuore antico, di concepire una comunità come luogo dove vivere – per un tempo che può essere breve oppure lunghissimo – un’ esperienza autentica. E dove al tempo stesso sentirsi parte di un modo di vivere il territorio, di fruire di spazi comuni, che ancora oggi ribadisce le proprie ragioni di essere.