Secondo una recente analisi di BCG il settore Travel&Tourism è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali che aumenteranno del 5% annuo, arrivando a 8,4 gigatonnellate di emissioni di CO2 nel 2030, qualora non ci fossero aggiustamenti e cambi di direzione
Se il Net Zero oggi è l’obiettivo a cui puntare per ogni azienda, questo è particolarmente importante per quelle che operano nel settore Travel & Tourism. Turisti e viaggiatori si dicono confusi rispetto al ruolo che possono giocare e non si fidano delle aziende. Oltre ai costi dei viaggi, infatti, crescono anche le emissioni generate del comparto: lo rileva l’analisi “Steering Consumers to Greener Travel and Tourism Choices” di BCG (condotta su 19.000 consumatori di 8 Paesi), relativa al settore dei viaggi e alla profonda necessità che questo attraversi una trasformazione sostenibile guidando i consumatori verso scelte più consapevoli.
BCG ha raggruppato i consumatori in tre segmenti per fotografarne i principali comportamenti rispetto alla sostenibilità e offrire così alle aziende un supporto per assumere decisioni efficaci. Nonostante l’80% si dica preoccupato per l’ambiente, solo il 10% considera la sostenibilità un principale driver di acquisto. Il 25% dà priorità agli attributi associati alla sostenibilitàe può quindi esserne influenzato,sebbene non sia ancora direttamente motivato a fare scelte sostenibili. Infine, il 65% dei consumatori dà priorità a fattori di scelta che non riguardano la sostenibilitàperché non è ancora orientato ad essa.
Guardando all’Italia, il numero di consumatori che fa scelte green relativamente ai viaggi di piacere è leggermente inferiore rispetto alla media globale della categoria (34%). Nel settore dei viaggi di piacere, l’impegno per acquisti sostenibili tra i consumatori italiani è invece superiore della media globale (10%) e l’Italia si piazza sopra Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia e India.
Come spiega Gabriele Ferri, Managing Director e Partner di BCG: “La tutela del pianeta non può che essere un obiettivo primario per le aziende del settore e ciò diventa ancora più vero considerando il valore che genera per il business. Ad esempio, osserviamo come le aziende più sostenibili ottengano un vantaggio di 3 punti percentuali nel rendimento per gli azionisti e che il 68% dei dipendenti dichiara di accettare più volentieri offerte da società che considerano più sostenibili e attente alle tematiche ambientali”.
Tra i numerosi insight emersi della ricerca, quelli più interessanti risultano i seguenti:
- Molti consumatori ritengono di essere confusi sul ruolo che possono svolgere o disillusi da quelle che percepiscono essere le motivazioni delle aziende che si impegnano a diventare più sostenibili.
- I consumatori sono molto attenti al greenwashing e le aziende devono garantire coerenza tra ciò che affermano e come agiscono. In Italia, ad esempio, la percentuale di consumatori che ritiene che le aziende parlino di sostenibilità solo per migliorare la propria immagine o le proprie vendite è superiore alla media globale.
- In cima alla lista degli ostacoli citati dai consumatori troviamo la convenienza (52%), le norme, le abitudini e l’avversione al cambiamento (47%) e la consapevolezza dell’esistenza dell’offerta (42%). Sempre più importante quindi per le aziende, è attivarsi per aiutare i consumatori a superare queste barriere.
Info: https://www.bcg.com/publications/2023/steering-consumers-to-more-sustainable-travel-choices