Wonder Italy nei Borghi più belli d’Italia nell’ anno del turismo delle radici

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L’Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia, tenutasi in Sicilia, ha visto coinvolti 345 comuni italiani. Per la 1a volta si è celebrata nell’isola dove negli scorsi anni ben 4 comuni hanno ottenuto il titolo di “Borgo più bello d’Italia”: Gangi, Petralia Soprana, Montalbano, Elicona e Sambuca.

Nel borgo agrigentino di Sambuca di Sicilia, a cura di Fiorello Primi, Presidente nazionale dell’Associazione Borghi più belli d’Italia, si è tenuta una tre giorni in cui, oltre 250 amministratori provenienti da tutta Italia, si sono incontrati e si sono confrontati sul futuro dei Borghi, un modello non solo di promozione turistica, ma anche di presenza territoriale sostenibile, con una governance più vicina ai cittadini.

I borghi più belli d’Italia in Sicilia sono coordinati dall’Associazione Nazionale che si occupa di tutelare, conservare e promuovere il patrimonio artistico e culturale dei borghi più belli d’Italia. I Comuni evidenziati sul profilo della Sicilia fanno parte del coordinamento regionale siciliano. Tra gli eventi le degustazioni di prodotti tipici del territorio a cura del locale bio distretto, corteo storico e visite guidate, show cooking e sfilate di macchine e moto d’epoca. “Oggi possiamo dire che la rete dei Borghi più belli d’Italia è una delle più rappresentative e meglio organizzate – commenta il residente nazionale Fiorello Primi – in particolare in Sicilia dove l’associazione ha fatto passi da gigante nel miglioramento complessivo della qualità della vita dei residenti e nei sistemi di ospitalità e accoglienza, valorizzando aree interne e territori che altrimenti avrebbero più difficoltà a promuoversi sia a livello nazionale che internazionale”.

Il 2024, come dichiarato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale “Maeci”, è l’anno del “turismo delle radici“. “Questo approccio strategico non solo promuove la crescita economica del settore, ma contribuisce anche a rafforzare i legami culturali tra i due Paesi, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti per i viaggiatori brasiliani in Italia, anche attraverso i prodotti legati al turismo delle radici” ha dichiarato Alessandra Priante, Presidente Enit.

E’ da questi presupposti che nasce la 1a edizione della guida “I Borghi più belli d’Italia”. La Bellezza che risiede nei Borghi è una Bellezza capace di generare economia, buon lavoro e sviluppo sostenibile se adeguatamente tutelata, valorizzata e promossa. Il turismo delle radici rappresenta un’importante opportunità da strutturare, consolidare e su cui vale la pena investire sempre di più.

L’obiettivo della collaborazione tra CIM, Confederazione degli Italiani nel Mondo e Maeci, è quello di invitare italiani di seconda e terza generazione che risiedono all’estero (stimati in circa 80 milioni), figli e nipoti di chi è emigrato in cerca di fortuna, a tornare nei borghi per scoprire le proprie origini, alla ricerca delle proprie radici. La guida dei Borghi più belli d’Italia illustra lo straordinario patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale dei borghi, anche attraverso il racconto di storie e aneddoti che possono interessare un pubblico internazionale.

Con “Il mondo scopre l’Italia dei borghi” il Ministero del Turismo ha certificato l’importante contributo dei meravigliosi borghi all’economia nazionale: circa 9 milioni di visitatori, un impatto di oltre 5 miliardi di euro all’anno, numeri destinati a crescere. Per quanto importanti, infatti, questi dati ci dicono che i borghi – unici nel panorama turistico globale – sono mete dalle potenzialità enormi ma ancora in parte inespresse.

Per questo “Il Ministero del Turismo sta investendo molto sui piccoli comuni a vocazione turistica, con il recente finanziamento di 34 milioni di euro per 101 comuni, al fine di sostenere lo sviluppo di questi territori che rappresentano l’Italia più autentica, custodi delle nostre eccellenze enogastronomiche e fondamentali driver di sviluppo in ottica di destagionalizzazione“. come ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè sui dati diffusi.